Luogo di nascita: Appleton, Wisconsin, Stati Uniti
BIOGRAFIA
Nato il 22 luglio 1955 ad Appleton nel Wisconsin, Willem Dafoe, noto all'anagrafe come William James Dafoe, è uno degli interpreti più prolifici del panorama cinematografico contemporaneo. Dopo aver studiato recitazione nell'università del Wisconsin-Milwaukee, ha avuto un primo approccio al teatro unendosi alla compagnia sperimentale Theatre X, gruppo d'avanguardia destinato a diventare uno dei più storici della regione con le sue tournée negli States e in Europa. Nel 1976 si trasferisce a New York, dove diventa apprendista del professore Richard Schechner, direttore della compagnia teatrale The Performance Group, da cui prende forma il Wooster Group, nel quale Dafoe militerà fino agli anni Duemila.
Il debutto cinematografico arriva nel 1981 con I cancelli del cielo di Michael Cimino in un piccolo ruolo, che non vedrà mai la luce perché tagliato in fase di montaggio; Dafoe venne infatti licenziato da Cimino nel corso delle riprese, quando l'attore rise in risposta a una battuta. L'anno seguente è il protagonista del film indipendente The Loveless (1982), esordio alla regia di Kathryn Bigelow, nella parte del leader di una band di motociclisti teppisti, un ruolo molto simile a quello che ricoprirà anche in Strade di fuoco (1984). Il giovane volto luciferino e lo sguardo incavato sono perfetti per interpretare il cattivo e a confermare questa linea di tendenza all'inizio della sua carriera è anche Vivere e morire a Los Angeles (1985), dove è un criminale contraffattore in fuga. La linea del bad boy viene interrotta con la partecipazione a Platoon (1986) di Oliver Stone, pellicola bellica sulla guerra in Vietnam con cui Dafoe non solo si aggiudica il ruolo di "buono", ma anche una candidatura agli Oscar come Miglior attore non protagonista.
Conquistato il successo, all'attore viene offerta un'altra opportunità per mostrare la sua versatilità con L'ultima tentazione di Cristo (1988) di Martin Scorsese, che sceglie di ingaggiarlo nel ruolo del Gesù dopo averlo apprezzato in Platoon, definendolo "esplosivo nella sua volontà sacrificale". Dafoe passa così da bad boy del cinema all'interpretazione del Messia, a cui seguono alcuni ruoli minori che lo portano a collaborare con gli allora giovanissimi Tom Cruise e Johnny Depp in Nato il quattro luglio (1989) con il primo e in Cry Baby (1990) con il secondo. Gli anni Novanta tuttavia lo rivedono cadere nel ruolo del cattivo che corrompe Nicolas Cage in Cuore selvaggio (1990) di David Lynch, in cerca di redenzione in Lo spacciatore (1992) di Paul Schrader e in una personificazione machiavellica del Tempo in Così lontano così vicino (1993) di Wim Wenders. A questi si alternano personaggi più bonari e a tratti ingenui come in Body of Evidence - Il corpo del reato (1993) con Madonna e Sotto il segno del pericolo (1994) con Harrison Ford.
Grazie alla popolarità raggiunta nel corso di questo decennio, è impegnato anno dopo anno in pellicole di diverso genere, dal bio-pic Il paziente inglese (1996) al thriller Speed 2 - Senza limiti (1997), fino al drammatico Affliction (1997). In questo periodo conosce anche Abel Ferrara con cui lavorerà nello sci-fi New Rose Hotel (1998), da cui nascerà un grande sodalizio artistico che porterà alla luce pellicole come Go Go Tales (2007) e Pasolini (2014). Eppure non sono i 90s il decennio più impegnativo per Dafoe, che vedrà gli anni Duemila assorbirlo totalmente.
Il terzo millennio si apre con la partecipazione al cult movie American Psyco (2000), accanto a Christian Bale, Jared Leto e Reese Witherspoon nel ruolo del detective Donald Kimball sulle tracce del misterioso serial killer. Nel 2001 riceve la sua seconda candidatura agli Oscar come Miglior attore non protagonista con l'interpretazione di Max Schreck ne L'ombra del vampiro, con il quale si aggiudica altri premi tra cui un Saturn e un Satellite Award. L'anno seguente torna a essere diretto da Schrader - regista che lo dirigerà altre volte, in ultimo nel noir Cane mangia cane (2016) - in Auto Focus, ma è anche l'anno in cui spopola al cinema con uno dei ruoli che più gli resteranno dipinti addosso, quello di Green Goblin in Spider-Man (2002) di Sam Raimi, con cui comparirà anche nei sequel Spider-Man 2 (2004) e Spider-Man 3 (2007).
Sono questi anni in cui lavora con grandi registi internazionali: con Robert Rodriguez per C'era una volta in Messico (2003), ancora una volta con Scorsese per The Aviator (2004) e nel 2006 è nel thriller Inside Man di Spike Lee. Inoltre, inizia anche un'altra collaborazione con uno dei cineasti contemporanei più controversi, Lars von Trier, con Manderlay (2005), sodalizio che continuerà in Antichrist (2009) e con il duo Nymphomaniac - Vol. I (2013) e Nymphomaniac - Vol. II (2013). Il regista danese non è l'unico che apprezza le doti attoriali di Dafoe, prima di lui Wes Anderson lo aveva voluto nella commedia Le avventure acquatiche di Steve Zissou (2004) per poi riconfermarlo in Grand Budapest Hotel nel 2014; stessa scelta di Paul Weitz, con cui lavorerà sia nel satirico American Dreamz (2006) che nel fantasy Aiuto vampiro (2009). Dopo aver preso parte al film collettivo, presentato al Festival di Cannes nel 2006, Paris, je t'aime (2006), entra nel cast del britannico Mr. Bean's Holiday (2007) nei panni di un regista che cerca di portare a Cannes un capolavoro con l'aiuto della personaggio topico di Rowan Atkinson, dando prova ancora una volta di essere una valida leva per la commedia.
Dafoe chiude il primo decennio dei Duemila con My Son, My Son, What Here Ye Done (2009), dramma diretto da Werner Herzog e ispirato a un fatto di cronaca realmente accaduto. Torna a lavorare con Bale in Il fuoco della vendetta (2013), thriller in cui figurano anche Woody Harrelson e Casey Affleck, a cui seguono partecipazioni a blockbuster del calibro di John Wick (2014), Colpa delle stelle (2014) e The Great Wall (2016). Il 2017 lo vede impegnato su tre fronti: è il professor Gerhard Hardman in Assassinio sull'Orient Express di Kenneth Branagh, il padre delle sette protagoniste di Seven Sisters e, infine, un manager di un hotel in Un sogno chiamato Florida, ruolo con cui l'attore è stato candidato agli Oscar 2018 per la terza volta.