| | All'anagrafe: Susan Sarandon |
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Etą: 78 anni | Data di nascita: 04/10/1946 | Segno Zodiacale: Bilancia | Luogo di nascita: New York, USA | | |
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| Attrice. Fin dai tempi del liceo Edison Hign School, nel 1964, si distingue per il suo attivismo politico, tanto da essere arrestata ad una manifestazione contro la guerra in Vietnam. Successivamente, si iscrive alla Catholic University of America Drama School (1964-1968) e qui conosce il suo futuro primo marito, Chris Sarandon, con cui convola a nozze il 16 settembre del 1967. Insieme si recano a New York e qui lei comincia a sfilare per l'agenzia Ford. Sempre al fianco del marito, l'accompagna ad un provino per il film "Joe"(1970), di John G. Avildsen. Ma, ironia della sorte, lui non passa le selezioni mentre lei si. Infatti, il regista la nota e la scrittura per la parte di 'Melissa Compton'. Inizia così, a sorpresa, la sua carriera da attrice. Prosegue, ancora, con ruoli un po' in sordina, nonostante in "Mortadella"(1971), di Mario Monicelli, reciti al fianco di attori, come: Sophia Loren, Gigi Proietti e Danny De Vito. Grazie al marito, prosegue la sua gavetta ottenendo vari ruoli: 'Peggy' in "Prima pagina"(1974), di Billy Wilder, insieme a Jack Lemmon e Walter Matthau, o 'Mary Beth' in "Il temerario"(1975), di George Roy Hill, con Robert Redford. La svolta arriva, sempre nel 1975, con il musical "The Rocky Horror Picture Show", di Jim Sharman, dove la sua interpretazione balza particolarmente agli occhi della critica e del grande pubblico. Questo è anche l'anno del divorzio. Dopo dodici anni di matrimonio si separa da Chris Sarandon e inizia una relazione prima con Sean Penn, poi, con il regista Louis Malle. Proprio per Malle gira "Pretty Baby"(1978) e, specialmente, "Atlantic City, USA"(1980), al fianco di Burt Lancaster e Michel Piccoli, che le vale la candidatura all'Oscar 1982 come miglior attrice protagonista. Successivamente, 'fa scalo' anche in Italia per recitare con Antony Hopkins in "Io e il duce"(1985), film TV di Alberto Negrin. Lo stivale è anche 'galeotto' di un nuovo amore: il regista Franco Amurri, dal quale ha una figlia, Eva Amurri. Ma questa relazione sentimentale è solo una parentesi nostrana: finito il film, finita la passione. Torna in America e diviene una delle "Streghe di Eastwick"(1987), di George Miller, con Jack Nicholson, Cher e Michelle Pfeiffer. Ma l'amore bussa ancora alle porte quando recita sul set di "Bull Durham - Un gioco a tre mani"(1988), di Ron Shelton. Qui incontra Tim Robbins, i due si innamorano e danno alla luce due figli, Jack Henry e Miles Guthrie Robbins. Tuttavia, anche questa relazione, dopo ventitre anni, si interromperà; loro stessi lo annunciano tramite un comunicato stampa. La carriera cinematografica, invece, prosegue sempre a gonfie vele. Incrocia Marlon Brando in "Un'arida stagione bianca"(1989), di Euzhan Palcy, ma supera veramente se stessa, nei panni di 'Louise' in "Thelma & Louise"(1991), di Ridley Scott, insieme a Geena Davis. Riceve numerosi premi e anche uno nostrano, il David di Donatello 1992 come miglior attrice straniera. L'Oscar come miglior attrice, invece, le sfugge ancora una volta di mano. Storia che si ripete anche per "L'olio di Lorenzo"(1992), film girato da George Miller. Nel corso della sua vita, parallelamente alla vita professionale, non perde mai occasione per dire la sua anche in materia di politica. Fa parte di Amnesty International, Unicef e The Creative Coalition, in difesa delle minoranze etniche e dei più deboli. Nel 1993, poi, durante una cerimonia degli Oscar, interviene a sorpresa denunciando la mancata assistenza sanitaria da parte del governo americano nei confronti di un gruppo di profughi haitiani malati di AIDS. Questo intervento le costa caro: viene bandita da tutte le cerimonie ufficiali. Ma, a dispetto di tali disposizioni, viene presa nuovamente in considerazione dall'Academy per concorrere alla statuetta in qualità di miglior attrice protagonista del film "Il cliente"(1994), di Joel Schumacher, che le vale alla fine un BAFTA 1995. 'Passando' per il ruolo di 'madre' delle "Piccole donne"(1994), di Gillian Armstrong, arriva poi a un altro grande successo della sua carriera cinematografica: 'Suor Helen Prejean' in "Dead Man Walking - Condannato a morte"(1995), del compagno Tim Robbins, al fianco di Sean Penn. Questo ruolo drammatico le vale il tanto sospirato premio Oscar come miglior attrice protagonista e un David di Donatello come miglior attrice straniera. Se la statuetta tanto agognata (che lei ripone nel bagno) le dona finalmente la pace in campo professionale, non si può dire lo stesso per il suo fervente impegno sociale. Nel 1999 viene nuovamente arrestata per disordini durante una protesta a New York in difesa di un immigrato africano ucciso da quattro poliziotti. Ha modo di lavorare anche con Paul Newman e Gene Hackman in "Twilight"(1998), di Robert Benton, e con l'amica del cuore Julia Roberts in "Nemicheamiche"(1998), di Chris Columbus. Tra i suoi mille personaggi, può annoverarne anche uno di animazione, 'la regina Narissa' in "Come d'incanto"(2007), di Kevin Lima. Successivamente, affianca Michael Douglas sia in "Solitary Man"(2009), di Brian Koppelman e David Levien, che in "Wall Street: il denaro non dorme mai"(2010), di Oliver Stone. Durante il suo primo matrimonio, i medici le avevano detto che non sarebbe riuscita in alcun modo a rimanere incinta ma miracolosamente, come lei stessa riconosce, ha avuto tre figli, di cui l'ultimo all'età di quarantasei anni. | |
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