Attore. Secondo di tre figli, ancora piccolissimo si trasferisce con i genitori in Sassonia - la madre è tedesca e il padre è un chimico italiano - e trascorre nella città di Dresda i suoi primi anni di vita, scampando con tutta la famiglia ai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Alla fine del conflitto i Girotti si trasferiscono a Roma e Mario inizia a praticare lo sport che piu gli piace: il nuoto. Gareggia per la società"Lazio" e vince anche una medaglia di bronzo ad una piccola gara. Nelle corsie ha modo di incontrare spesso e ammirare l'allora campione di nuoto Carlo Pedersoli, che gareggia per la sua stessa squadra. Entrambi sono ignari del futuro successo che avrebbero condiviso. Amando anche il canottaggio, Mario entra in una squadra, inizia a gareggiare e si aggiudica anche una medaglia d'argento. A 12 anni, durante una gara di nuoto, viene notato dal regista Dino Risi che sta cercando cinque ragazzini per il suo film "Vacanze col gangster" e ottiene il ruolo dell'ingenuo Gianni che, innamorato della bella Amelia, contribuisce a fare evadere un pericoloso gangster spacciato dalla ragazza come suo fratello. Intano il giovane Mario, convinto dell'importanza dell'istruzione, decide di non abbandonare gli studi e per tutti gli anni Cinquanta continua a recitare per pagarsi prima il liceo poi l'università. Nel 1957 è Luciano in "Lazzarella" di Carlo Ludovico Bragaglia, il film più visto dell'anno che fa conoscere al pubblico il suo volto e il suo nome. Nello stesso anno Gillo Pontecorvo lo sceglie per recitare a fianco di Yves Montand in "La grande strada azzurra" e l'anno successivo ottiene il ruolo principale nello sceneggiato televisivo "Il ritratto di Dorian Gray", adattamento del romanzo omonimo di Oscar Wilde. Nel 1959 partecipa ad "Annibale" di Bragaglia, in cui recita anche Carlo Pedersoli, ma i due sono presenti in scene diverse per cui non si incontrano mai. Nel 1963, avendo al suo attivo ben 25 film, Mario viene scritturato da Luchino Visconti per il ruolo del conte Cavriaghi in "Il Gattopardo", dove recita accanto a Burt Lancaster, Alain Delon e Claudia Cardinale. Iscritto ormai al terzo anno di lettere classiche all'Università di Roma, Mario decide che è giunto il momento di dedicarsi al cinema per cui lascia l'Italia e va in Germania, dove è stato scelto per interpretare alcuni western della serie "Winnetou", basati sui romanzi scritti dallo scrittore tedesco Karl May. Si tratta dei primi film western girati in Europa e, sulla scia del loro successo, Mario rimane in Germania per recitare nel 1966 in "I Nibelunghi", basato sull'omonimo poema epico teutonico. Nel 1967 torna in Italia per interpretare accanto a Rita Pavone, al culmine della sua popolarità"Little Rita nel Far West" di Ferdinando Baldi e "La Feldmarescialla" di Steno. Nello stesso anno in Italia sta iniziando la moda degli "spaghetti western" e Mario viene chiamato da Giuseppe Colizzi per sostituire l'attore Peter Martell [Pietro Martellazza] che è rimasto infortunato cadendo da cavallo in "Dio perdona... Io no!". Sul set del film, nella desolata campagna di Almeria, in Spagna, identica al profondo West, Mario incontra l'ex nuotatore Carlo Pedersoli e ha inizio il loro sodalizio artistico. Sullo stesso set Mario conosce anche una ragazza americana di origine tedesca, Lori Zwicklbauer [Lori Hill] e la sposa. Dopo il successo di questo film a Mario viene chiesto di scegliersi un nome d'arte più carismatico e in una lista di venti nomi e con sole 24 ore di tempo a disposizione l'attore sceglie Terence Hill, secondo alcuni per la sua passione per i classici latini, e in particolare per Terenzio, e in omaggio al nome d'arte di sua moglie Lori. "Dio perdona... Io no!" riscuote un grande successo, tanto che Colizzi decide di girare altri due film: "I quattro dell'Ave Maria" (1968) e "La collina degli stivali" (1969). Nel 1969 nasce il suo primo figlio, Jess, che diventerà anche lui un attore. Il 1970 rappresenta un anno molto importante nella s