Attore. È figlio di Arnould Herbert, vicario della chiesa di St. Stephen a Woodville nel South Derbyshire, e di Phyllis Massey, ingegnere ed ex-attrice dilettante. Ha un fratello maggiore, Michael, e una sorella adottiva, Monica. La recitazione lo appassiona sin da piccolo, quando a nove anni partecipa a una recita scolastica della St. Michaels School di Sevenoaks, nel Kent. I suoi genitori però sognano per lui un futuro da insegnante d'arte e così a 17 anni lo iscrivono alla Grimsby Art School, e nel 1959 vince una borsa di studio per frequentare un'altra scuola d'arte, la Central St. Martins College di Holborn. L'anno successivo tuttavia torna sui suoi passi e sul sentiero della recitazione iscrivendosi alla Royal Academy of Dramatic Art. Terminata l'accademia, nel 1962 debutta al cinema con il film 'The Wild and the Willing', ma il suo primo vero ruolo di spicco arriva nel 1966 con la parte di Richard Rich in 'Un uomo per tutte le stagioni', dramma storico vincitore di 5 premi Oscar. Negli anni Settanta Hurt si divide abilmente tra il teatro, il cinema e la tv, diversificando continuamente i ruoli da interpretare. Per il grande schermo recita nel 1969 nella commedia 'La forca può attendere' e l'anno successivo è al fianco di Richard Attenborough in 'L'assassinio di Rillington Place n. 10', mentre nel 1972 è protagonista del fiabesco 'Il pifferaio di Hamelin'. Nel 1975 recita invece nel film per la televisione 'The Naked Civil Servant' con il ruolo dello scrittore Quentin Crisp, che gli fa vincere il British Academy Television Award come miglior attore. Sempre in tv, l'anno successivo veste i panni di Caligola nel serial per la BBC 'I, Claudius'. Tutti ruoli che gli preparano la strada verso il grande successo con 'Fuga di Mezzanotte' (1977) di Alan Parker, in cui Hurt interpreta un prigioniero in un terribile carcere turco grazie al quale ottiene il Golden Globe come migliore attore non protagonista e una nomination all'Oscar. Raggiunge così grande visibilità, utile per avere la parte di Kane in 'Alien' (1979) il suo primo film di risalto mondiale. Nel 1980 è il protagonista del torbido e intenso film di David Lynch 'The Elephant Man', in cui Hurt interpreta un uomo affetto da gravi deformità fisiche che finisce nel baraccone di un alcolizzato che campa sfruttando la sua malattia. Questo suo ruolo così sofferto e difficile gli vale un'altra candidatura all'Oscar per il migliore attore. La grande versatilità di Hurt gli permette ormai di lavorare ad un sempre crescente numero di film: nel 1980 è nel 'I cancelli del cielo' di Michael Cimino, l'anno seguente recita nel comico 'La pazza storia del mondo' di Mel Brooks, e nel 1983 è nell'ultimo film di Sam Peckinpah 'Osterman Weekend'. Nel 1984, anno in cui è ambientato il futuristico romanzo di Gorge Orwell '1984' esce il film tratto dall'omonimo libro in cui Hurt interpreta il protagonista Winston Smith. In seguito, interrompe per un po' il lavoro cinematografico per tornare alla televisione e vestire i panni di un narratore che racconta al suo cane storie leggendarie in 'Storyteller' (il programma vince l'Emmy Award come migliore trasmissione per ragazzi). Ritorna poi al cinema per sfruttare il suo talento camaleontico cimentandosi nelle pellicole di genere più vario: recita nell'horror di Roger Corman 'Frankensein oltre le frontiere del tempo' (1990), si traveste da donna nella commedia amara di Gus Van Sant 'Cowgirl - Il nuovo sesso' (1993), è nei panni del cattivo Marchese di Montrose in 'Rob Roy' (1995) e, in 'Contact' (1997) di Robert Zemeckis, cambia ancora registro sperimentando il film di fantascienza. Col nuovo millennio partecipa al film della saga del maghetto in 'Harry Potter e la pietra filosofale' (2001), girato in patria, nel 2004 è di nuovo negli Stati Uniti per girare il fumettistico 'Hellboy' di Guillermo Del Toro mentre l'anno successivo interpreta il cattivo dittatore del fantascientifico 'V per vendetta'. È la voce narrante nei due film di Lars Von Trier