| | All'anagrafe: Mel Colmcille Gerard Gibson |
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Etą: 68 anni | Data di nascita: 03/01/1956 | Segno Zodiacale: Capricorno | Luogo di nascita: Peeskill, New York, USA | | |
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| Mel Colmsille Gerard Gibson nasce nel gennaio 1956, dal padre Hutton Gibson, scrittore ex-lavoratore delle ferrovie, teorico del sedevacantismo, e da madre irlandese; è il sesto di undici figli. La sua famiglia si trasferisce in Australia nel 1968, anche per risparmiare ai figli la leva obbligatoria durante la guerra del Vietnam. Mel adolescente frequenta un liceo cattolico. Studia in seguito al National Institute of Dramatic Arts: in questo periodo conosce colleghi di palcoscenico come Geoffrey Rush e Judy Davis, e incontra il cinema. Il suo esordio è in Summer City del 1977, mentre nello stesso anno inizia le riprese di Interceptor (1979), inizio del sodalizio col regista George Miller. Si tratta del primo Mad Max, che avrà due seguiti, uno nel 1981 (Interceptor – Il guerriero della strada) e nel 1985 (Mad Max: Oltre la sfera del tuono). Nel frattempo nel 1980 Mel sposa l'infermiera Robyn Denis Moore: avrà da lei sette figli, l'ultimo nel 1999, e saranno insieme per oltre 25 anni.
Non è solo George Miller a lanciarlo tra le star: ci sono anche Peter Weir, che lo dirige nel bellico tragico Gli anni spezzati (1981) e in Un anno vissuto pericolosamente (1982), e c'è Richard Donner. Proprio con Donner cesella il suo mitico poliziotto folle Martin Riggs negli Arma letale (quattro film girati in coppia con Danny Glover nel 1987, 1989, 1992 e 1998), ed è sempre Donner a fargli conoscere l'attrice che rimane ancora tra le sue migliori amiche, la Jodie Foster con la quale recita nel western Maverick (1994).
Guascone e aitante, ammirato grazie anche a ruoli come quello in Il Bounty (1984), Gibson diventa quindi un divo hollywoodiano a partire dalla metà degli anni Ottanta, tanto che nel 1985 la rivista People lo nomina "uomo più sexy del mondo". Desideroso di nuovi orizzonti, non volendo rimanere confinato alle parti d'azione, nel 1989 fonda la Icon Productions e organizza l'Amleto (1989) di Franco Zeffirelli, cogliendo l'occasione per proporsi in una veste diversa (anche se, in un certo senso, sempre esuberante).
Da producer a regista il passo sarebbe breve, ma Mel cede alla tentazione solo nel 1993, quando dirige se stesso in L'uomo senza volto, interpretando un uomo sfigurato, in un dramma intimista. E' solo un riscaldamento, perché il piatto forte arriva dopo: nel 1995 abbatte ogni residua resistenza di pubblico e critica con l'epico Braveheart, da lui prodotto, diretto e interpretato, nel ruolo iconico del ribelle scozzese William Wallace nell'Inghilterra del XIII secolo. Come regista vince Oscar e Golden Globe, ma il film in sè strappa la statuetta anche per miglior film, fotografia, montaggio del suono e trucco, con nomination per sceneggiatura, costumi, suono, montaggio e musiche. Quel che si dice un trionfo. E' un buon periodo, perché Gibson viene nominato miglior attore ai Golden Globe poco dopo per il suo ruolo di genitore disperato nel thriller Ransom (1996) di Ron Howard.
Nella seconda metà degli anni Novanta, la carriera del Gibson attore sembra tenere: dimostra di sapersi prendere in giro con il noir ironico Payback (1999), ammicca di nuovo a Braveheart nel Patriota (2000) di Roland Emmerich, e si toglie la soddisfazione di un'altra nomination ai Golden Globe per What Women Want (2000) di Nancy Meyers. Nel 2002 è M. Night Shyamalan a offrirgli la parte di un ex-uomo di fede alle prese con una simbolica invasione aliena in Signs (2002). Come regista invece Mel, rinunciando ad apparire davanti alla macchina da presa, comincia a definire una fascinazione per il sacrificio e l'immolazione fisica: La passione di Cristo (2004), parlato in aramaico, ebraico e latino con sottotitoli, fa molto discutere anche con accuse di antisemitismo, ma si rivela un successo clamoroso. Il seguente Apocalypto (2006), su un ragazzo che si sottrae ai sacrifici umani nel decadente impero Maya, non incassa altrettanto ma conferma una visione autoriale piuttosto chiara.
E' nel 2006 che però inizia il buio. A luglio viene arrestato mentre guida ubriaco in macchina: scaglia improperi razzisti e antisemiti contro il poliziotto che l'ha fermato e sconta una pena, assegnato ai servizi sociali per tre mesi. Il suo matrimonio è in crisi e tre anni dopo termina, quando comincia una relazione con la pianista Oksana Grigorieva: dura solo dal 2009 al 2010, genera una figlia, ma finisce nel peggiore dei modi, con lei che lo denuncia per maltrattamenti, fornendo come prova una registrazione di un'esplosione rabbiosa, misogina e razzista. Mel ammette una condizione mentale difficile, viene affidato nuovamente ai servizi sociali per 36 mesi, lavorando per l'associazione benefica della sua ex-moglie Robyn, che lo difende pubblicamente. Già accusato di omofobia e atteggiamenti iperconservatori e bigotti nei decenni passati, Gibson dopo i guai giudiziari viene ufficiosamente messo al bando da Hollywood, anche se viene sostenuto da alcuni amici e amiche, tra cui Whoopi Goldberg e Jodie Foster, che lo dirige accanto a sè nel drammatico Mr. Beaver (2011): interpretazione tanto più sentita quanto più prende di petto il tema dell'instabilità mentale.
La carriera fino al 2016 riflette la situazione difficile presso l'opinione pubblica, con parti secondarie di sopravvivenza, come in Machete Kills e I mercenari 3. E' la regia del bellico La battaglia di Hacksaw Ridge (2016), interpretato da Andrew Garfield, a far rialzare Mel Gibson: le sei nomination all'Oscar 2017, compresa quella alla regia, sono un segno evidente di distensione da parte dell'esablishment.
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