| | All'anagrafe: Massimo Sarchielli |
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Etą: 93 anni | Data di nascita: 09/04/1931 | Segno Zodiacale: Ariete | Luogo di nascita: FIRENZE (Italia) | | Luogo di morte: ROMA (Italia) |
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| Attore e mimo. Nasce in una famiglia di origini modeste: è sua madre a sostenere la famiglia con il mestiere di sarta, mentre suo padre, contrario al fascismo, rifiuta di iscriversi al partito e per questo non riesce a trovare un impiego fisso. Sin da piccolo, Massimo impara a cucire nella bottega dei nonni, anche loro sarti, e a lavorare il metallo in quella di un artigiano. Dopo aver conseguito il diploma all'Istituto Tecnico, parte per la Basilicata dove ha trovato lavoro come disegnatore di cartine topografiche per l'Istituto Geografico Militare. Dopo qualche mese torna a Firenze e inizia a frequentare come uditore le lezioni dell'Accademia delle Belle Arti, senza però trovare il coraggio di presentarsi all'esame di ammissione. Dopo aver tentato anche la via del commercio artigianale, parte per New York deciso a diventare un mimo professionista. Frequenta la scuola di Etienne De Croux e quattro anni dopo lascia la metropoli americana per seguire il suo maestro a Parigi, dove però rimane solo qualche mese prima di tornare in Italia e cominciare a esibirsi nei piccoli centri. In questo periodo abbandona il mimo e approda alla scuola teatrale di Giorgio Strehler a Milano. Dopo aver calcato per alcuni anni le tavole dei palcoscenici, nel 1964 esordisce sul grande schermo con un piccolo ruolo in "Giulietta degli spiriti" di Federico Fellini. Da quel momento si moltiplicano le sue apparizioni al cinema: nel 1966 è accanto a Pier Paolo Pasolini in "Requiescant" di Carlo Lizzani e in quello stesso anno si presta a interpretare "Transfert per Kamera verso Virulentia", un progetto sperimentale ideato e diretto da Alberto Grifi ed interpretato anche da Aldo Braibanti e Lou Castel. Due anni dopo viene scelto da Roberto Faenza per "H2S", un film difficile che, a causa dei problemi con la censura, trova distribuzione solo tre anni dopo la fine delle riprese. Dopo aver partecipato ad alcuni western all'italiana, nel 1970 è nel cast di "Il conformista" di Bernardo Bertolucci, nel 1971 interpreta accanto ad Anna Magnani e Marcello Mastroianni il film TV "Correva l'anno di grazia 1870", mentre l'anno successivo è nel cast di "Senza famiglia, nullatenenti cercano affetto", diretto da Vittorio Gassman, e di "Imputazione di un omicidio di uno studente" di Mauro Bolognini. Nel 1972 interpreta "Anna", il nuovo film di Alberto Grifi, una docu-fiction che crea scalpore. È proprio all'uscita dalla prima del film, al Filmstudio che Massimo si imbatte in Dodi Moscati. Lui, reduce dal burrascoso divorzio con Giudy, un'americana che lo aveva seguito in Italia e da cui aveva avuto un figlio, si innamora della cantante, con cui inizia una relazione che durerà per venti anni, fino alla morte di lei, nel 1998. Nel corso degli anni Settanta, a partire da "Il poliziotto è marcio"(1974) di Fernando Di Leo, presta il suo volto a un nuovo filone cinematografico in ascesa: il poliziottesco. Molto apprezzato all'estero, nel 1982 ottiene il successo anche in Italia per il ruolo di 'Il Magnifico' in "Madonna che silenzio c'è stasera" di Francesco Nuti. Nel corso del decennio, però, 'emigra' in America dove lavora prima a fianco di Michelle Pfeiffer in "Ladyhawke"(1984) diretto da Richard Donner, e poi di Richard Gere in "King David" di Bruce Beresford. Alla fine degli anni Ottanta, Michael Cimino lo chiama a interpretare una piccola parte in "Il siciliano", ennesima biografia romanzata della vita del bandito Salvatore Giuliano; nel frattempo, Pupi Avati lo sceglie per "Ultimo minuto"(1987). È l'inizio di una lunga collaborazione che continuerà con "Storia di ragazzi e ragazze"(1989), "Magnificat"(1993) e "Dichiarazioni d'amore"(1994). Negli ultimi anni interpreta soltanto piccoli ruoli in film d'autore come "Buongiorno, notte"(2003) di Marco Bellocchio, "Gente di Roma"(2003) di Ettore Scola e in "Miracolo a Sant'Anna"(2008) di Spike Lee. La sua ultima apparizione risale al 2009, quando il regista Antonello Grimaldi lo sceglie per interpretare il ruolo di Pietro Pacciani in una fiction incentrata sui delitti del mostro di Firenze. L'attore, 79enne, muore a Roma, dove abitava. | |
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