| TRAMA: Il film racconta la storia d'una giornata di Francesco il giovane protagonista. Egli si sveglia di soprassalto al trillo della sveglia, si libera a fatica dalle braccia possessive della madre che lo perseguita con il suo affetto e parte con la bicicletta in cerca di lavoro per le vie di Prato, la sua città fremente di operosi telai tessili, che alienano gli addetti al lavoro e mozzano loro dita e talvolta, braccia e gambe. Inutile dire che il nostro non riuscirà a trovare lavoro, come tanti altri giovani d'oggi, dei quali è in qualche modo esempio emblematico. Incontra invece tipi strani e bislacchi: il Magnifico, che ha conosciuto il padre di Francesco prima del suo espatrio per il Perù; un ragazzino bugiardo e furbo che lo coinvolge in imprese da adolescente; un maniaco oppresso dalla ossessione della persecuzione; un barista restio a metter fuori la voce; una ragazza di strada, che si fa consegnare le 50.000 lire che egli aveva vinto in uno strampalato concorso per voci nuove. Alla sera si ritrova, com'era prevedibile, solo e disperato. Suo problema era stato non soltanto quello di trovar lavoro ma anche di ritrovare l'affetto di Maria che l'aveva abbandonato: e la sera prima di prender sonno, si sentirà chiamare per telefono proprio da Maria. La speranza dunque non delude completamente il povero Francesco! L'unico vero dialogo che gli riesce bene, però, è quello che egli stabilisce con se stesso, che dal registratore gli dà il buon giorno e la buona notte! |
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