Attore. Insieme a Vittorio De Sica, è il volto più noto a cavallo della Seconda Guerra Mondiale. Abbandona, quasi subito, gli studi di ingegneria per calcare il palcoscenico con compagnie teatrali di prestigio: prima quella di Annibale Ninchi, poi quella di Marta Abba e Luigi Pirandello, nonché quella di Tatiana Pavlova. Colleziona numerosi successi, uno per tutti "Il mercante di Venezia" diretto da Max Reinhardt. L'esordio cinematografico, invece, risale al 1936 con "Ginevra degli Almieri ", di Guido Brignone. Nello stesso anno ottiene anche il primo ruolo da protagonista in "Cavalleria", di Goffredo Alessandrini. Da qui prende avvio una carriera piena di impegni e ruoli. Si ricorda, in particolare, il film drammatico "La cena delle beffe", (1941), di Alessandro Blasetti, trasposizione televisiva del dramma di Sem Benelli, a cui la sua fama si lega per lungo tempo. Nel dopoguerra, il successo non viene meno continuando a lavorare con registi già operanti nel periodo del Fascismo, come ne "Il bandito"(1946), di Alberto Lattuada, per cui ottiene il Nastro d'Argento 1947 come miglior attore protagonista. Ma la sua interpretazione più nota è sicuramente quella legata al film drammatico "Catene"(1949), di Raffaello Matarazzo, da cui prende avvio il sodalizio con l'attrice Yvonne Sanson. Sodalizio, questo, che si riproporrà in numerosi film successivi. Nel corso della sua carriera ha avuto l'onore di lavorare anche con grandi nomi, come Pietro Germi, Luigi Zampa e soprattutto Federico Fellini nel pluripremiato "Le notti di Cabiria"(1956). Riesce a figurare anche in cast internazionali, fino a decidere per il suo ritiro dagli schermi, anche a causa di una salute sempre più malferma. Non disdegna nemmeno la televisione partecipando a numerosi sceneggiati molto apprezzati dal grande pubblico. Si sposa con l'attrice Irene Gemma, da cui ha una figlia, Evelina, che segue le orme dei genitori. Il 20 ottobre 1979 il Consiglio Direttivo del Premio David di Donatello gli conferisce un premio speciale "per una vita dedicata al cinema con appassionata professionalità e straordinario successo". Nazzari è in clinica e il premio viene ritirato dalla figlia Maria Evelina. Il 7 novembre dello stesso anno l'attore si spegne a causa di un arresto cardiaco.