| | All'anagrafe: Thomas J. Hanks |
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Etą: 68 anni | Data di nascita: 09/07/1956 | Segno Zodiacale: Cancro | Luogo di nascita: Concord, California, USA | | |
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| Figlio di un cuoco itinerante e di una impiegata ospedaliera che divorziano quando lui ha soltanto cinque anni. Thomas Jeffrey Hanks segue il padre in giro per gli Stati Uniti insieme al fratello Larry e alla sorella Sandra, mentre il più piccolo Jim rimane a Los Angeles con la madre. In questo pellegrinaggio vive un’infanzia piuttosto movimentata cambiando cinque scuole e dieci abitazioni acquisendo almeno tre matrigne e undici fratellastri. Lui stesso di essere cresciuto in una famiglia “fratturata”, ma senza traumi, abusi, alcolismo o problemi di altro genere. Si diploma alla Skyline High School di Oakland, in California e successivamente si iscrive alla California State University di Sacramento.
Contemporaneamente si avvicina al teatro seguendo un corso al Chabot College di Hayward ed è qui che incontra il boss del Great Lakes Shakespeare Festival di Cleveland in Ohio, dove si trasferisce accettando di fare uno stage. Tom Hanks abbandona dunque gli studi universitari per dedicarsi alla recitazione. A Cleveland rimane tre anni dove si fa le ossa in tutti i settori coinvolti per l’allestimento di una pièce teatrale, dalla messa in scena alle luci, dalla scenografia alla gestione manageriale. Ma è nella recitazione che eccelle, vincendo nel 1978 il Cleveland Critics Circle Award come miglior attore per la sua interpretazione sul palcoscenico del Proteo di I due gentiluomini di Verona di William Shakespeare.
Conosce e sposa nel 1978 l'attrice Samantha Lewis con la quale ha due figli, Colin e Elizabeth. Il divorzio tra i due arriva nel 1985. Dopo Cleveland si trasferisce a New York ed entra nella Riverside Shakespeare Company che gli permette di recitare nel circuito Off Off Broadway e di essere rappresentato da un agente. Il debutto in un film è del 1980 nell’horror low budget He Knows You’re Alone. Fa un’apparizione nella serie Love Boat e ottiene la parte da co-protagonista in una sit-com intitolata Bosom Buddies (nota in Italia come Henry e Kip), in cui interpreta un pubblicitario che per affittare una stanza d’albergo a buon mercato è costretto a trasformarsi in una donna. La sit-com, che dura due stagioni, lo riporta a Los Angeles. Viene scritturato nel 1982 in TV movie fantasy, Labirinti e Mostri, e per una piccola parte in due serie TV, Taxi e Happy Days. L’incontro con Ron Howard è fondamentale perché quest’ultimo sta preparando da regista un film intitolato Splash - Una sirena a Manhattan ed è proprio Tom Hanks che riesce ad aggiudicarsi il ruolo principale.
Quella storia d’amore con una sirena arriva nel 1984, piace al pubblico e dà all’atto e un’ampia visibilità. Nello stesso anno Hanks recita anche in una sex comedy, Bachelor Party, e in tre episodi della sit-com Family Ties (Casa Keaton). L’industria cinematografica inizia ad interessarsi a lui seriamente. Gira in sei film in tre anni, le commedie brillanti L’uomo con la scarpa rossa, Un ponte di guai, Casa, dolce casa?, La retata, la commedia amara Niente in comune e il drammatico Dirsi addio. È un film del 1988 però a dare massima espressione al suo candore. Si tratta di Big, uscito sei mesi dopo il molto simile Da grande con Renato Pozzetto con cui ufficialmente non ha alcun rapporto. Il film vale la prima nomination all’Oscar come miglior attore protagonista al 33enne Tom Hanks che per quel ruolo vince, però, il Golden Globe.
L’attore continua dimostrare una certa freschezza interpretativa nelle commedie che seguono fino al 1990, come L’ultima battuta, L’erba del vicino, Turner e il casinaro e Joe contro il Vulcano. Per quanto gradevoli, nessuna di queste fa faville al box office e il cambio di registro con Il falò delle vanità, diretto da Brian De Palma, peggiora la situazione attenuando la sua stella. Nel frattempo sposa Rita Wilson che aveva incontrato sul set di Un ponte di guai dando vita a due figli, Chester e Truman, e a uno dei matrimoni più solidi di Hollywood. Nel 1992, anno in cui una stella sul marciapiede della Walk of Fame prende il suo nome, debutta alla regia dirigendo un episodio della serie horror Tales from the Crypt (Racconti di mezzanotte). Lo stesso anno esce nei cinema Ragazze vincenti in cui interpreta magnificamente, in un ruolo secondario, un riluttante allenatore di una squadra di baseball femminile. Il film ha successo e ne viene fatta l’anno dopo una serie TV che si ferma al sesto episodio, giusto in tempo perché Hanks riesca a dirigerne uno. L’attore è ancora dietro la macchina da presa per un episodio di un’altra serie TV, Fallen Angels, che rivisita il genere noir.
Gira il romantico Insonnia d’amore accanto a Meg Ryan, ma è subito dopo nel 1994 che arriva la consacrazione. Vince l’Orso d’Argento a Berlino e il primo Oscar come miglior attore protagonista per lo struggente Philadelphia di Jonathan Demme, in cui interpreta un omosessuale affetto dal virus dell’HIV. Nel 1995 ripete l’exploit vincendo il secondo Oscar per Forrest Gump di Robert Zemeckis, un film che segna una tappa nella cultura e nella cinematografia degli Stati Uniti. Solo Spencer Tracy prima di lui nel 1937 e 1938 era riuscito nella stessa impresa di vincere per due volte consecutivamente l’ambita statuetta. Per entrambi i ruoli vince ovviamente anche due Golden Globe. Ormai è evidente che sia entrato in quel ristretto numero di star hollywoodiane a cui sono offerti progetti solo di altissimo calibro. Ron Howard lo dirige nuovamente in Apollo 13, mentre il mondo dell’animazione sta per essere sconquassato da un film realizzato interamente in computer grafica. Si tratta di Toy Story della Pixar e Tom Hanks non è per niente estraneo, essendo lui la voce americana di Woody in questo e nei successivi capitoli.
Con le sue velleità registiche esordisce finalmente nel lungometraggio. Scrive e dirige Music Graffiti, nel quale si ritaglia anche un ruolo recitato non di primo piano. La regia è ancora nelle sue mani per le mini-serie TV di cui è anche produttore, From the Earth to the Moon e Band of Brothers. Anche un questo caso di concentra per entrambe su un singolo episodio. Nel 1998 gira due film che più distanti non potrebbero essere, Salvate il soldato Ryan di Steven Spielberg e C’è post@ per te di Nora Ephron. Tra la fine degli anni 90 e l’inizio dei 2000, è un poliziotto penitenziario ne Il miglio verde, un naufrago in Cast Away che gli frutta il quarto Golden Globe, un gangster in Era mio padre e un agente dell’FBI in Prova a prendermi. Nel 2002 è produttore insieme alla moglie Rita della commedia Il mio grosso grasso matrimonio greco che a sorpresa si rivela un grande successo al box office. In quello stesso anno diventa il più giovane esponente del cinema USA, all’età di 45 anni, a ricevere dall’American Film Institute il premio alla carriera Life Achievement Award.
Lavora nel 2004 sotto la direzione dei Coen in Ladykillers, sfortunatamente il film meno riuscito di Joel e Ethan. Collabora per la terza volta con Steven Spielberg in The Terminal interpretando grandiosamente un turista dell’Est europeo rimasto intrappolato all’aeroporto di New York. Robert Zemeckis lo chiama per interpretare con la tecnica della motion capture ben sei personaggi del suo Polar Express. Nell’annata 2005/2006 figura tra i vice presidenti dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences. È ancora Ron Howard a dirigerlo nell’adattamento de Il Codice Da Vinci di Dan Brown, film che riscuote un grande successo di pubblico. Il ruolo dell’esperto di simbologia religiosa Robert Langdon ritorna nella sua filmografia nel 2009 con Angeli e Demoni e nel 2016 con Inferno, sempre per la regia di Ron Howard. Dopo aver interpretato un politico ne La guerra di Charlie Wilson, produce il musical Mamma Mia! e il fantasy Nel paese delle creature selvagge. Successivamente dirige se stesso e Julia Roberts in L’amore all’improvviso - Larry Crowne.
Nel 2011 interpreta un padre che muore nel tragico attentato delle Twin Towers in Molto forte, incredibilmente vicino. Mette un piede nella science-fiction con Cloud Atlas ed è in seguito protagonista di due film tratti da storie vere, Captain Phillips - Attacco in mare aperto di Paul Greengrass e Saving Mr. Banks in cui interpreta nientemeno che Walt Disney. È il 2015 quando Steven Spielberg lo chiama per il ruolo del protagonista in Il ponte delle spie, un thriller ambientato alla fine degli anni 50 quando la tensione tra USA e URSS si tagliava col coltello. Oltre a Inferno, sono in fase di post-produzione The Circle dove divide lo schermo con Emma Watson e A Hologram for the King in cui Tom Hanks recita nella parte di un fallito uomo d’affari che viaggia verso l’Arabia Saudita cercando di vendere un’idea a un emiro. Molto atteso è anche Sully di Clint Eastwood in cui l’attore incarna il pilota che riuscì a far atterrare un aereo di linea in avaria sul fiume Hudson a New York.
Hanks ha conquistato anche sette Emmy Awards come produttore per le mini-serie che ha contribuito a realizzare, tra cui la recente Olive Kitteridge.
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