Attore. Una volta conclusa la scuola dell'obbligo, si trasferisce subito a Roma in cerca di fortuna. A soli sedici anni è già sposato con Lucia, la futura madre dei suoi due figli. Nella capitale, dopo vari lavoretti, decide di fare il colpo grosso e seguire la sua vera passione: la recitazione. Frequenta l' Accademia Sharoff e inizia a fare la comparsa partecipando a kolossal, come per esempio "Ben Hur"(1959) di William Wyler. Questa prova gli porta fortuna e, successivamente, comincia a lavorare per il piccolo schermo partecipando a due sceneggiati di Vittorio Cottafavi: "La trincea"(1961) e "Il mondo è una prigione"(1962). Ma sarà Pietro Germi a vedere in questo magro ragazzo siciliano dal naso pronunciato e dall'aspetto titubante un attore degno di lode. Tanto che lo fa recitare insieme a Marcello Mastroianni e Stefania Sandrelli in "Divorzio all'italiana"(1961) e in "Sedotta e abbandonata"(1964), quasi con il medesimo cast. Nel frattempo prosegue la sua gavetta lavorando per grandi nomi, come: Elio Petri in "I giorni contati"(1962); Dino Risi in "I mostri"(1963) e Antonio Pietrangeli in "La parmigiana"(1963). Fa anche da spalla ad attori umoristici di una certa levatura, quali: Amedeo Nazzari, Gino Cervi e la coppia Franco & Ciccio. Si afferma sempre di più come attore comico, fino a quando viene scritturato per una serie di pellicole che parodizzano James Bond, in cui veste i panni di 'James Tont' in "James Tont operazione uno"(1965) di Bruno Corbucci e Giovanni Grimaldi. Col primo regista, in particolare, inizia un lungo sodalizio artistico. Ottenuta dunque la popolarità, Nanni Loy lo dirige nel film a episodi "Made in Italy"(1965), al fianco di Peppino De Filippo, Anna Magnani e Aldo Fabrizi; è il protagonista, 'Giovanni Percolla', in "Don Giovanni in Sicilia"(1967), di Alberto Latttuada, e recita in "Le dolci signore"(1967) di Luigi Zampa. Ma sarebbe rimasto comunque un attore di secondo piano, se non fosse per la grande notorietà che raggiunge grazie alla sua partecipazione nella commedia sexy, genere cinematografico italiano di serie B. La sua graffiante 'masculinità' e la capacità di far ridere in situazioni connotate dalla eccessiva attività sessuale, o al contrario, da una totale impotenza, sono la sua fortuna. Pasquale Festa Campanile, Marco Vicario, Steno, Luciano Salce, Gianni Grimaldi e Luigi Filippo D'Amico diventano i suoi autori, mentre Barbara Bouchet, Laura Antonelli, Sylva Koscina, Rossana Podestà, Agostina Belli e Femi Benussi le sue compagne di set. Tale è la fama raggiunta, che il disegnatore Leone Cimpellin crea un personaggio con le sue fattezze, Jonny Logan. Calca anche il palcoscenico, riscuotendo grande successo con la commedia musicale "Il cenerentolo"(1969) e "Signore e signora"(1970) accanto a Delia Scala, di cui viene realizzata anche una versione TV. Ma gli anni Settanta segnano il declino della commedia sexy condannando così all'anonimato Buzzanca. Ritorna sporadicamente al cinema come attore di secondo piano, come in "Secondo Ponzio Pilato"(1987), di Luigi Magni, dove ritrova la Sandrelli. Torna anche in teatro recitando in "La scuola delle mogli" di Molière (1990), "La cena delle beffe"(1991) e "Liolà"(1994). Spera anche nella parte del burattinaio 'Mangiafuoco' in "Pinocchio"(2002) di Roberto Benigni ma, per dissapori sopraggiunti col regista, non viene scritturato. Successivamente, però, la sua carriera ha un'inversione di tendenza in senso positivo. Si riaffaccia in TV come il protagonista di numerose fiction. Ma il grande riscatto giunge, soprattutto, con l'interpretazione ne "I Vicerè"(2007), di Roberto Faenza, dove i panni del 'Principe Giacomo' gli valgono una candidatura al David di Donatello 2008 come miglior attore.