| TRAMA: Assisi, 1943. Stante la situazione determinatasi in Italia a seguito dell'armistizio, il Vescovo della città, Nicolini, manda a chiamare Rufino, padre guardiano del locale convento di San Francesco, per fare il possibile in favore di ebrei e di profughi. Rufino è giovane ed attivo; fa accogliere dalle Clarisse un gruppo di israeliti, tra i quali è anche il prof. Rieti, uno scienziato per la cui cattura esiste una forte taglia e, al momento di una irruzione dei tedeschi, comandati dal capitano delle SS von Verden, i rifugiati saranno trasferiti nel recinto di clausura. Per salvare gli sbandati che continuano ad affluire, padre Rufino fa stampare da Brizi, un tipografo suo amico, una quantità di false carte di identità. Il Vescovo, sempre fidando in lui, lo invia in Abruzzo, a Pescocostanzo, per accompagnare altri sfortunati da sottrarre alle ricerche e razzie tedesche. L'operazione si compie, grazie alle buone intese stabilitesi nel frattempo tra il Padre ed il colonnello Muller, un ufficiale medico cattolico (e assai sensibile al fascino della tradizione francescana), che è la massima autorità militare germanica ad Assisi e che concede a Rufino, per il viaggio, l'uso di un autocarro. Ciò irrita il capitano von Verden, che da molto diffida di padre Rufino, e che è sempre in caccia dell'irreperibile prof. Rieti. Purtroppo, quattro dei rifugiati di San Damiano commettono l'imprudenza di fare una gita a Perugia: tre di essi sono arrestati, von Verden ferma il francescano, che naturalmente non parla, e lo include in un gruppo di ebrei e disertori italiani che vengono fucilati. Ma è stato solo per spaventarlo e piegarlo: e, infatti, lo si lascia in vita. Tuttavia, Rufino non desisterà mai dall'adoperarsi e dal correre gravi rischi, per salvare quanta più gente possibile. Mentre gli Alleati risalgono la Penisola, due dei rifugiati arrestati vengono ingaggiati come interpreti presso il Comando perugino del Generale Bremer; con uno stratagemma, uno di essi sottrae una carta intestata, firmata in bianco dall'ufficiale e ne dattiloscrive il testo: è l'ordine con cui Assisi viene proclamata "Città aperta". Muller, prima di partire alla volta della Germania, fa dono ad Assisi di tutto il materiale sanitario dell'ospedale; il commissario della locale polizia fascista, cedendo alle richieste di Rufino, lascia libero il prof. Rieti (alla fine scoperto sotto il saio francescano). Il capitano von Verden è sconfitto su tutta la linea e deve ritirarsi verso il Nord, mentre gli Alleati entrano nella città di San Francesco accolti dal tripudio della popolazione liberata. |
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