TRAMA: La vicenda si svolge a Roma sulle pendici del Gianicolo. Poco oltre il Fontanone, una macchina supercorazzata e tecnicamente sofisticata procede a strappi e poi si arresta dinanzi alla villa dell'onorevole democristiano De Andreis. Nella macchina, oltre l'autista, c'è il Ministro degli Interni. Intervengono due carabinieri, sopraggiunge De Andreiis, e dopo un dialogo inconcludente, la potente macchina viene spinta nel garage della villa. Ora si tratta di liberare il ministro dalla sua mostruosa prigione. Occorre agire con la massima discrezione per non suscitare uno scandalo, facendo supporre che il ministro sia stato vittima di un attacco terroristico. Con molta discrezione viene avvertito il capitano della Digos, il segretario del ministro che porta con sé il meccanico Diotiaiuti, per aprire la diabolica macchina. Nel frattempo altri personaggi vengono a complicare la vicenda. C'è la moglie dell'onorevole, femminista e innamorata di un capo terrorista; c'è la figlia quindicenne che prende una cotta per un giovane carabiniere, si fa ammanettare con lui e vuole essere sua; c'è la suocera del De Andreis, un'esaltata fumatrice di droga, e altri personaggi secondari che si intrecciano con vari episodi nel film. Nel garage il meccanico Diotiaiuti non presta alcun aiuto al povero ministro che rischia di soffocare. L'avvocato Agnelli, contattato per telefono, invia con un super-jet il suo miglior meccanico: Speraindio, ma questi riesce solo a far funzionare il condizionamento dell'aria e rischia di far congelare il povero ministro. Frattanto giunge la notizia che il famoso capo terrorista Pedrinelli è evaso dal carcere e trova rifugio nei sotterranei-catacombe della villa. Così la moglie dell'onorevole si incontra col suo innamorato, e complice il marito, tentano di fuggire all'estero; ma la diabolica macchina del ministro con uno spettacolare congegno risucchia nel suo interno tutte le persone presenti nella villa. Sono così tutti accomunati, imprigionati, annientati.