Attore. Padre dell'attore Mattia Sbragia, si diploma nel 1947 all'Accademia d'arte Drammatica 'Silvio D'Amico' ed esordisce, nello stesso anno, al Teatro 'Piccolo' di Milano nel 'Don Giovanni' di Molière. Due anni dopo approda a Roma, dove interpreta 'I giorni della dolce vita', 'Oreste' e 'Mirra'. Nel 1950 si impone all'attenzione del grande pubblico interpretando 'Yo, el Rey' e 'L'ispezione'. Due anni dopo, a Milano, vince il premio 'Borletti' come migliore attore drammatico con 'Veglie inutili'. Nel 1960, con Volontè, Salerno, Garrani e la Valeri fonda la Compagnia degli 'Attori Associati' e cura la regia di 'Sacco e Vanzetti' proponendo una nuova formula che verrà definita del Teatro-cronaca. Un teatro d'avanguardia, cui seguiranno le rappresentazioni di 'II fattaccio del giugno', 'Caligola' e 'Strano Interludio'. Nel frattempo non rinuncia ad altre esperienze: nel cinema interpreta ruoli di secondo piano. Incide su dischi brani poetici e letterali mentre conduce in televisione una rubrica culturale, 'Almanacco'. In teatro, negli anni '80 dirige e interpreta 'I demoni' e 'La sonata di Kreutzer' di Dostojevski. Tra i suoi ultimi lavori, 'La mela magica' di Nicholson e 'La morte e la fanciulla' di Dorfman. Muore in un ospedale romano dove era ricoverato da qualche tempo.