| | All'anagrafe: Hugh John Mungo Grant |
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Etą: 64 anni | Data di nascita: 09/09/1960 | Segno Zodiacale: Vergine | Luogo di nascita: Londra, Gran Bretagna | | |
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| Hugh John Mungo Grant nasce nel settembre del 1960 a Londra, quartiere Hammersmith, da madre insegnante di scuola pubblica e padre commerciante di tappeti ed ex-militare di carriera. Dal 1969 al 1978 frequenta la scuola privata Latymer Upper School, poi vince una borsa di studio per Oxford, dove inizia a recitare regolarmente sul palcoscenico e persino nel suo primo film, una produzione universitaria del 1982 intitolata Privilege e diretta da Michael Hoffman e John Schlesinger. E' un giocatore convinto di rugby e football. In questo periodo fonda un terzetto comico insieme ad altri due colleghi, The Jockeys of Norfolk, che ne aumenta leggermente la popolarità in patria.
Il lancio cinematografico avviene con Maurice (1987) di James Ivory, adattamento del romanzo omonimo di E. M. Forster: interpreta con James Wilby questa storia di amore omosessuale nei primi anni del Novecento, che garantisce a entrambi una Coppa Volpi ex-aequo a Venezia. Nello stesso anno incontra quella che sarà la sua metà fino al 2000, la modella Elizabeth Hurley, sul set di Remando nel vento (1988), dov'è Lord Byron. La sua attività attoriale continua negli anni a venire, ma la sensazione è che Maurice non sia stato sufficiente a lanciarlo. Non ci riesce nemmeno il cupo Luna di fiele (1992) di Roman Polanski, dov'è un turista inglese sedotto da Emmanuelle Seigner.
La svolta reale, che lo innalza tra le star al di là del cinema d'autore, è l'arcinota commedia Quattro matrimoni e un funerale (1994) di Mike Newell, scritta da Richard Curtis. Vincerà per questa un BAFTA e un Golden Globe come miglior attore, e il film gli garantirà un legame creativo con Curtis, col quale bisserà più avanti questo successo col celeberrimo Notting Hill (1999, altra nomination ai Golden Globe) e nel corale Love Actually (2003, dove si esibisce in una storica goffa danza nei panni di un sarcastico Primo Ministro). Prima però c'è un tentativo fallito di ambientarsi a Hollywood: non solo la commedia Nine Months e il thriller Extreme Measures non funzionano, ma proprio durante la promozione del primo, nell'estate del 1995, viene arrestato per atti osceni a Los Angeles, mentre è in macchina in compagnia della prostituta Divine Brown. Dal momento che nel frattempo non ha dismesso la sua forte identità britannica, con opere tipo Ragione e sentimento (1995), adattato da Emma Thompson, preferirà gravitare su ruoli di sapore europeo.
L'enorme successo di Il diario di Bridget Jones (2001) e Che pasticcio, Bridget Jones! (2004), dove interpreta il seduttore da strapazzo Daniel Cleaver, lo mantengono a galla quanto basta perché incroci la sua ultima nomination ai Golden Globe nel divertente About a Boy (2002) di Chris Weitz e Paul Weitz. Poco dopo, nel 2004, la sua vita sentimentale riparte con diverse relazioni: l'ereditiera Jemima Khan, lasciata nel 2007, poi due legami alternati (e quattro figli, sempre di madri alternate) con la cinese Tinglan Hong e la svedese Anna Eberstein. Con quest'ultima dovrebbe stare tutt'ora, nel 2016.
Il regista / sceneggiatore che ha tuttavia davvero sospeso Hugh Grant in un ruolo sostanzialmente sempre uguale e quasi da caratterista, in commedie sentimentali a formula, è stato Marc Lawrence. Lo ha infatti diretto in Two Weeks Notice (2002), Scrivimi una canzone (2007), Che fine hanno fatto i Morgan? (2009) e Professore per amore (2014), rispettivamente al fianco di Sandra Bullock, Drew Barrymore, Sarah Jessica Parker e Marisa Tomei.
Al di là della recitazione, Grant è riuscito a suscitare un discreto putiferio nel 2011 con un articolo su internet intitolato "The Bugger, Bugged" sul sito New Statesman: si tratta di un pezzo in cui sbobina la sua registrazione nascosta a un paparazzo, che ammette la pratica delle cimici per spiare le celebrità; lo scoop di Hugh ha preso anche una pesante piega politica.
Il 2016 lo vede interagire con Meryl Streep nella commedia Florence, diretta da Stephen Frears. | |
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