Attore. Figlio di un attore dilettante, nasce in un palazzo popolare al numero 72 di Boulevard Chave, una grande arteria di Marsiglia. Esordisce su un palcoscenico a soli cinque anni. Secondo alcuni parenti è un bambino curioso, fondamentalmente onesto, instabile, estremamente sensibile, qualche volta malinconico ma assai più spesso gioviale e scherzoso.Nel 1912 esordisce in teatro in una sala del quartiere con un dramma storico, 'Marcel ou les enfants de la révolution'. Ma è in una piccola sala del vicino quartiere di Castellane che fa conoscenza con il pubblico ed i primi applausi grazie alla sua interpretazione estemporanea ma assai apprezzata di 'Mademoiselle Rose'. Le interpretazioni si interrompono bruscamente quando il padre lo obbliga a trovare un lavoro. Dopo la scuola dell'obbligo, nel 1915, il giovane trova un impiego come fattorino, a 25 franchi al mese, alla Banque Nationale du Crédit. Qui conosce quello che diventerà il suo migliore amico: Jean Manse. Successivamente cambia diversi lavori fin quando, insieme a suo padre appena rientrato dalla guerra, lavora con lui nel campo alimentare. E' scaricatore di porto prima di tornare, di nuovo, a lavorare in banca. Intanto prende a frequentare la sorella minore di Jean, Henriette, che di lì a poco diventerà la sua fidanzata. Si dice che il suo nome d'arte sia stato coniato dalla cognata, che un giorno lo annunciò con uno squillante: "Voici le Fernand d'Elle". Sposa Henriette nel 1925 e subito dopo accetta un lavoro nel saponificio 'Ferro di Cavallo'. Intanto grazie all'amico e scrittore Marcel Pagnol comincia a calcare sempre più assiduamente le scene. Dopo aver lasciato l'impiego, esordisce come caratterista al 'Caffè Concerto', quindi approda all'operetta dove interpreta, fra le altre, 'Ignace' e 'Le Chasseur d'images'. All'inizio degli anni Trenta diviene un tipico attore da commedia ed approda al cinema, dove esordisce con una piccola parte in 'Le blanc et le noir' (1931). Inizia a farsi notare dal grande pubblico con una interpretazione drammatica ne 'Il roseto di Madame Husson' (1932). Alternando lavori in pellicole di Maurice Tourneur, Maurice Cammarge, Christian-Jacque, Marcel Pagnol e Julien Duvivier con interpetazioni in decine di film comici commerciali, acquista poco alla volta una notorietà internazionale diventando il simbolo della comicità francese nel mondo. Negli anni Cinquanta questa fama è destinata ad accrescersi grazie alla sua fortunata partecipazione alla serie di pellicole dedicate all'eterna lotta di un parroco di un paese della bassa emiliana (Fernandel, appunto) alle prese con un sindaco comunista (interpretato da Gino Cervi). Tratti dai racconti di Giovannino Guareschi i primi due film della serie ('Don Camillo' e 'Il ritorno di don Camillo') risalgono al 1952 e sono firmati entrambi da Julien Duvivier. Ne seguiranno altri firmati da vari registi fino all'ultimo film, del 1965, diretto da Luigi Comencini. Durante la seconda guerra mondiale si dedica anche, con risultati tutt'altro che esaltanti, alla regia firmando 'Simplet' (1942) e 'Adrien' (1943). Una terza regia è del 1957, 'Adhémar o il giocattolo della fatalità'. A fine carriera si dedica alla produzione fondando, nel 1963 con Jean Gabin, la 'Gaber Film'. Muore a Parigi dopo una lunga malattia. E' stato sepolto nell'esclusivo cimitero di 'Passy', sempre nella capitale francese.