| TRAMA: La sera della prova generale, nella quale è impegnata in un teatro napoletano una modesta compagnia, il capocomico e primo attore, don Antonio è assillato da una preoccupazione, insieme ad una speranza: il più noto fra i critici verrà ad ascoltare gli attori (sta facendo uno studio sulle antiche forme teatrali) ed un suo giudizio positivo sulla stampa potrebbe lanciare lo spettacolo ed evitare che il teatro venga destinato ad altri usi. Durante la prova, capita in sala Peppino Patito, accompagnato da un amico taciturno: i due lavorano al Comune di Acerra e, appassionati di teatro come sono, si sono messi in testa di far accettare un loro lavoro da don Antonio. Ne nasce un grosso equivoco: don Antonio accoglie Patito con grande deferenza, convinto di trovarsi di fronte al critico e l'altro, ovviamente all'oscuro della faccenda, comincia a parlargli, dapprima sulle generali, non solo di teatro, ma delle proprie qualità come autore. Molte scene tra il comico ed il patetico punteggiano la lunga serata, che dovrebbe concludersi con la presenza dell'assessore alla cultura, previamente interessato alle sorti della compagnia. Al termine della prova e dopo la rituale pizza che don Antonio offre a tutti, riuniti in amichevole tavolata risulterà che Patito non è il critico famoso, ma sarà proprio lui a convincere l'assessore, affinché il locale non diventi la sede di una emittente televisiva, restando invece il "luogo deputato" per spettacoli forse semplici, ma genuini e cari alla gente partenopea. |
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