TRAMA: In un cimitero, di notte, i morti escono dalle loro tombe a passeggiare e fare quattro chiacchiere, vispi e di buon umore e tuttavia impazienti, poiché il ricordo dei familiari li tiene ancora vivi, mentre loro altro non desiderano che di essere lasciati davvero in pace e, così, liberi per sempre. Domenico, il becchino che, uno dopo l'altro, ha tranquillamente depredato i cadaveri, lo sa e li conosce tutti. Ci sono alcuni soldati della guerra '15-'18; Alma, della quale è ancora teatralmente e visceralmente innamorato l'attore Edmondo; il grasso e "saggio" Tomaso, che è il decano della insolita tribù; Lucillo, dato per disperso del contingente italiano di una missione ONU in Libano, poi tornato a piedi al paese suo, che ne ha fatto un eroe, utilissimo alla economia locale ed infine una coppia di amici, Felice e Giggetto, in vita loro pseudo-ciechi, bidonati da una ballerina, Jolanda, a cui per rivalsa rubano la borsetta, finendo però investiti da un treno, per cui lei - ora vecchia - porta alla tomba, in un sussulto di rimorsi, fiori, lumini e lacrime. Morirà anche l'attore, stupefatto poichè crede nella immortalità dell'artista. E, poichè la rivoltella che costui di solito maneggia in scena per una volta non è scarica, resterà ucciso anche Domenico. All'alba il cancello, davanti al quale si affollano genitori, vedove e figli in visita, resta chiuso.