TRAMA: Agli inizi del 1910 l'irascibile Domenico Rosi gestisce una trattoria ed è proprietario di vigneti e bestiame nella splendida campagna senese. Con lui i contadini debbono solo ubbidire e qualche massaia deve subire in silenzio le sue "attenzioni". E' però anche padre e padrone ottuso e violento perché tollera a fatica il figlio Pietro, che non lo aiuta, è pigro sui libri, è chiuso e probabilmente disadattato, protetto solo dalla dolce madre Anna (che poi morrà per un attacco improvviso). Pietro conosce Ghisola, una coetanea figlia di contadini, già al lavoro nei campi, che per lui così timido è soltanto un purissimo sogno. Domenico, intuito il pericolo, caccia la ragazza dalla proprietà e costei se ne va a lavorare a Radda in Chianti. Anni dopo, Ghisola, a Siena, viene ospitata ed astutamente "informata" da una donnaccia, Beatrice, che la "cede" ad ore ad un certo Alberto. Il nuovo incontro con Ghisola è fatale al giovanotto: Pietro adora ancora la giovane e lui vuole portare all'altare intatta colei che ha sempre considerata il proprio sogno e lei, umiliata da una devozione che urta ormai contro l'evidenza delle proprie condizioni, scompare di nuovo. Ad una riunione di socialisti un conoscente svela a Pietro, affranto, dove si trova Ghisola: è ospite di un bordello a Firenze. Qui giunto, Beatrice tenta di nascondere Ghisola: ma costei si presenta a Pietro, che malgrado questa crudele realtà l'ama sempre "con gli occhi chiusi". Poi il giovane alla vista dell'evidente gravidanza di Ghisola cade sul pavimento come folgorato.