Attrice. Nasce in una famiglia di attori: il padre è Wolf Albach-Retty e la madre è Magda Schneider, e raggiunge la notorietà che non ha ancora diciotto anni, con il popolarissimo "La principessa Sissi" del 1956 e i due film successivi ispirati alla giovane imperatrice. La madre di Romy supervisiona la carriera della figlia e approva la sua partecipazione al lungometraggio "L'amante pura" di Pierre Gaspard-Huit, 1958, remake di "Liebelei" di Max Ophuls, del quale era stata protagonista Magda stessa. Durante le riprese del film nasce sul set un idillio fra Romy e il coprotagonista, Alain Delon e Romy accetta di trasferirsi con lui a Parigi, dove inizia la sua carriera di star internazionale, lavorando con registi del calibro di Luchino Visconti (Boccaccio '70, 1962) e Orson Welles (Il processo, 1962). Nel 1964 l'idillio fra Delon e Romy Schneider finisce e l'attrice sposa nel 1966 l'attore tedesco Harry Mayen, ma nonostante la nascita di un bambino, David, il loro non è un matrimonio felice e ben presto divorziano. Successivamente Romy si lega a Daniel Biasini, il suo segretario, e i due si sposano nel 1975. Dal matrimonio nasce la seconda figlia, Sara Magdalena, ma il ricordo della relazione con Alain Delon è sempre vivo, e l'insoddisfazione per i fallimenti personali la portano verso le droghe e l'alcool. Miracolosamente il suo lavoro non ne risente. Nel 1976 riceve un premio César per "L'importante è amare" di Andrzej Zulawski e nel 1979 per "Una donna semplice" di Claude Sautet. La morte del suo amatissimo figlio per un tragico incidente è un duro colpo per lei, che non si riprende più. Muore poco tempo dopo per un attacco di cuore, ma alcune fonti ritengono si sia trattato di suicidio.