Studia danza sin da molto piccola e ad otto anni, dopo essersi trasferita a Milano con la famiglia, si iscrive alla scuola di danza del Teatro La Scala. Come ballerina classica lavora in diversi balletti e nell'opera "Zazà", interpretata da Beniamino Gigli. Dall'esperienza meneghina nasce il suo nome d'arte, coniato per lei da Italo Calvino. A 17 anni, grazie alla simpatia che ispira, viene scelta da Luigi Zampa per interpretare il film "Anni difficili". Nel corso di dieci anni recita in una trentina di film fra cui "Roma ore 11" di Giuseppe De Santis, "Napoli milionaria" di Eduardo De Filippo e "Prima del diluvio" di André Cayatte, film del 1957, da cui la censura taglia le scene in cui la Scala appare a seno nudo. Seguono commedie come "Bellezze in bicicletta" e "Signori si nasce", con Totò. Dopo la lunga gavetta cinematografica si avvicina al teatro e, parallelamente, arriva la fama grazie all'incontro con Garinei e Giovannini che, nel 1954, scrivono per lei la loro prima commedia musicale, "Giove in doppiopetto". Tale è il successo che la commedia diviene il primo film italiano in cinemascope (con Carlo Dapporto). In televisione arriva nel 1956 accanto a Nino Taranto nel varietà"Lui e lei". Nel 1959 conduce con gran successo "Canzonissima" accanto a Paolo Panelli e Nino Manfredi. Nel 1964 interpreta in teatro la versione italiana di "My Fair Lady" cui seguono "Un trapezio per Lisistrata", "Il giorno della tartaruga" e, nel 1966, "Rinaldo in campo", con Domenico Modugno. A quarant'anni decide di lasciare le scene nonostante le offerte arrivate anche dagli Stati Uniti a condizione che studi l'inglese anche perché nel 1966, l'attrice, che era stata per breve tempo sposata con un greco da lei salvato nel 1943, durante la guerra, aveva sposato Piero Giannotti, che muore in un incidente stradale in bicicletta nel 1982. La vita sentimentale dell'attrice è segnata da tragedie. Nel 1956 era morto, durante una gara automobilistica, il corridore Eugenio Castellotti, a cui era legata sentimentalmente e nel 2001 anche il suo ultimo compagno, l'industriale Arturo Fremura (sposato nel 1986), morirà a causa di un tumore. Nel 1981, dopo oltre dieci anni di assenza, torna in tv con lo sceneggiato "Casa Cecilia". L'ultima sua fiction è, con Gerry Scotti, "Io e la mamma" del 1999. L'attrice muore nella sua abitazione di Livorno all'età di settantaquattro anni.