| | All'anagrafe: Rina Franchetti |
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Etą alla morte: 102 anni | Data di nascita: 23/12/1907 | Segno Zodiacale: Capricorno | Luogo di nascita: NAPOLI (Italia) | Data di morte: 18/08/2010 | Luogo di morte: FORMELLO, Roma (Italia) |
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| Attrice e doppiatrice. Figlia di un'attrice drammatica che la spinge a seguire le sue orme iscrivendola sin da piccola a una scuola di canto, danza e musica, nel 1923 esordisce sul palcoscenico con la compagnia di Paolo Bonecchi, per poi entrare a far parte, dal 1925 al 1928, della compagnia di Luigi Pirandello, recitando accanto a Marta Abba, Andreina Pagnani e Lamberto Picasso in numerose commedie. Nel 1933 trova la sua dimensione ottimale nella compagnia Za-Bum, ma l'anno precedente ha scoperto il cinema interpretando il ruolo della co-protagonista nel film comico "Due cuori felici" di Baldassarre Negroni. Benché si lanci con entusiasmo nel mondo del cinema sonoro accettando anche piccoli ruoli in commedie rosa come "La segretaria per tutti"(1932) di Amleto Palermi o "La provincialina", coproduzione italo-tedesca diretta da Carl Boese, il grande schermo sembra intenzionato a lasciarla in disparte. Per questo, sempre più scontenta dei ruoli che le vengono offerti, si allontana dai set per farvi ritorno solo saltuariamente nelle vesti di caratterista, come avviene nel 1943 per "Campo de' Fiori" di Mario Bonnard, in cui recita accanto a Anna Magnani, Aldo Fabrizi e Peppino De Filippo. Negli anni del dopoguerra, il suo rapporto con il cinema si fa più assiduo e partecipa a molti dei film importanti della storia del cinema italiano come "Cuore"(1947) di Duilio Coletti, "La provinciale"(1952) di Mario Soldati, "Questi fantasmi"(1955) di Eduardo De Filippo, "La dolce vita"(1960) di Federico Fellini e molti altri. Attiva anche nell'universo radiofonico e come doppiatrice, a partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta approda anche sul piccolo schermo, prendendo parte ad alcuni sceneggiati della RAI fra cui "Piccole donne"(1955), tratto dal romanzo omonimo della Alcott, per la regia di Anton Giulio Majano, "Resurrezione"(1965) dal testo di Lev Tolstoj, diretto da Franco Enriquez e "La fiera delle vanità"(1967), riduzione del romanzo di Tackeray diretta nuovamente da Majano. A partire dalla seconda metà degli anni Settanta la sua carriera cinematografica inizia un lento ma inesorabile declino, ma continua a calcare i palcoscenici italiani diretta da Franco Enriquez, Mario Missiroli, Giancarlo Sepe e Gianrico Tedeschi, per il quale interpreta "Tutto per bene" di Pirandello. Nel 1986 Diego Cugia la chiama per interpretare la parte di sua nonna nel varietà radiofonico "Lagrime", andato in onda su Radio 1. Negli ultimi anni si ritira insieme alla figlia Sara e alla famiglia nella sua casa di Formello, dove muore a quasi 103 anni. | |
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