| | All'anagrafe: Stefano Accorsi |
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Etą: 53 anni | Data di nascita: 02/03/1971 | Segno Zodiacale: Pesci | Luogo di nascita: Bologna, Italia | | |
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| Stefano Accorsi nasce a Bologna il 2 marzo del 1971 e fin da ragazzo coltiva il sogno di essere attore, tanto che al liceo già medita di frequentare una scuola di teatro. Dopo la maturità scientifica, tenta l’ingresso nel mondo del cinema presentandosi ai provini di un film di Pupi Avati, che però non lo sceglie. Il regista si ricorderà di lui più avanti, quando lo chiamerà a recitare in Fratelli e sorelle, che per Accorsi segna l’esordio davanti alla macchina da presa. Forte dell’esperienza, e di un premio come miglior attore esordiente, Stefano si iscrive alla Scuola di Teatro di Bologna di Alessandra Galante Garrone, dove si diploma nel 1993. Di lì a poco entra nella Compagnia del Teatro Stabile dell’Arena del Sole di Bologna, con la quale si accosta ai grandi classici, prendendo parte anche a un allestimento di "Sei personaggi in cerca d’autore" di Luigi Pirandello.
Nel 1994 l’attore diventa famoso per uno spot pubblicitario di una marca di gelati intitolato "Prove di abbordescion" e diretto da Daniele Luchetti. La sua battuta "du gusti s megl che uan" si trasforma immediatamente in un tormentone e la gente comincia a riconoscerlo per la strada e a considerarlo un’icona televisiva. Nel ’96 Stefano Accorsi appare in ben tre film: il più importante è senza dubbio Jack Frusciante è uscito dal gruppo, adattamento dell’omonimo romanzo di Enrico Brizzi in cui si aggiudica il ruolo del protagonista: il liceale Alex che si divide fra l’amore per una ragazza di nome Aidi e la passione per la musica punk-rock. Contemporaneamente Accorsi si dedica al teatro e nel ’98 torna sul set grazie a Luchetti, che lo vuole interprete principale insieme a Giorgio Pasotti del film sulla Resistenza I piccoli maestri. Ancora più significativo è Radiofreccia, ottimo debutto nella regia di Luciano Ligabue, che affida al nostro il bellissimo personaggio di Freccia, dj radiofonico degli anni Settanta morto di overdose.
Nel ’99 Stefano è l’anarchico Horst Fantazzini in Ormai è fatta!, mentre nel 2000 impersona il militare portoghese Salgueiro Maia in Capitani d’aprile. Le sue performance vengono certamente apprezzate, ma la vera gloria e il successo anche fuori dal nostro paese arrivano per lui con Gabriele Muccino, che gli affida la parte del trentenne Carlo ne L’ultimo bacio, affiancandolo a quella Giovanna Mezzogiorno di cui l’attore è compagno di vita dal 1998. Uscito nel 2001, il film riceve una pioggia di premi e Stefano Accorsi diviene l’attore più ricercato del momento, tanto che nello stesso anno recita anche in Santa Maradona, ne La stanza del figlio e soprattutto ne Le fate ignoranti, che lo porta a vincere il Nastro d’Argento. Il 2002, invece, è l’anno della seconda collaborazione con Luciano Ligabue - che lo include nel cast di Dazeroadieci - e del primo sodalizio artistico con Michele Placido - che lo rende protagonista di Un viaggio chiamato amore (facendogli vincere la Coppa Volpi al Festival di Venezia) e che lo rivorrà nello sfortunato Ovunque sei e nel film di culto Romanzo criminale, dove gli regalerà il personaggio del Commissario Scialoja. Da non dimenticare, il piccolo film Provincia meccanica, in cui Stefano divide la scena con Valentina Cervi.
Nella seconda metà degli anni Duemila, Accorsi torna a collaborare con Ferzan Ozpetek - che lo dirige in Saturno contro - e poi lavora in Francia, dove si è stabilito insieme alla compagna Laetitia Casta, che gli darà un figlio nel 2006 e una figlia nel 2009. Tra i film girati oltralpe, gli unici a uscire in Italia sono Solo un bacio per favore - che viene presentato al Festival di Venezia - e ...Non ci posso credere. Quest’ultimo arriva in sala a un anno di distanza dall’unico film che riporta temporaneamente Stefano Accorsi in Italia: Baciami ancora, sequel de L’ultimo bacio sempre diretto da Gabriele Muccino. La seconda avventura di Carlo, Giulia e dei loro amici storici non uguaglia il successo della prima e l’attore si rivela ben più convincente ne La vita facile, dove duetta insieme a Pierfrancesco Favino, già suo compagno di lavoro nei due film di Muccino. Altri due ruoli interessanti che Stefano Accorsi si trova a interpretare nello stesso periodo sono il tormentato Sandro di Ruggine e l’ambizioso e disonesto arbitro Cruciani de L’arbitro.
Ex fidanzato di Margherita Buy in Viaggio sola e agricoltore suo malgrado ne La nostra terra, Stefano è protagonista, nel 2016, di Veloce come il vento, film sulle corse automobilistiche diretto da Matteo Rovere e già definito il Fast and Furious italiano. Interprete principale anche della serie tv nata da una sua idea 1992 e di diverse pièce teatrali - fra le quali un’interessante rilettura de "L’Orlando Furioso" - Accorsi è sposato dal 2015 con la giovane attrice e modella Bianca Vitali, conosciuta sul set di 1992.
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