| | All'anagrafe: Tinto Brass |
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Etą: 90 anni | Data di nascita: 26/03/1933 | Segno Zodiacale: Ariete | Luogo di nascita: MILANO (Italia) | | |
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| Regista. Nato a Milano ma veneziano d'adozione, dopo la laurea in Legge si trasferisce a Parigi, dove lavora come archivista in una delle più prestigiose e ricche collezioni del mondo, la Cinémathèque Francaise. Tornato in Italia, lavora come aiuto regista di Alberto Cavalcanti, Joris Ivens e Roberto Rossellini. Esordisce alla regia nel 1963 a trent'anni esatti con 'Chi lavora e perduto'. L'anno successivo firma due episodi del film 'La mia signora', con Silvana Mangano e Alberto Sordi. Verso la fine degli anni Sessanta Brass abbandona il filone della commedia e del dramma e, con la produzione successiva, inizia a percorrere la via della provocazione sessuale. Non è un caso che i contrasti con la censura e la magistratura siano una sorta di deja vu in ogni suo nuovo film, come è accaduto ad esempio per 'L'urlo' (1969, a lungo vietato) e per 'La chiave' (1983), che ha rilanciato Stefania Sandrelli. Una delle caratteristiche di Brass è quella di aver lanciato, con i suoi film, alcuni dei volti del cinema italiano attuale: da Serena Grandi ('Miranda', 1985) a Francesca Dellera ('Capriccio', 1986), da Debora Caprioglio ('Paprika', 1990) a Claudia Koll ('Così fan tutte', 1991) ad Anna Ammirati ('Monella', 1997). Per il teatro ha diretto 'Pranzo di famiglia' (1973) di Roberto Lerici, 'L'uomo di sabbia' (1976), di Riccardo Rehim e 'Lulu' (1990) di Wedekind. Nel gennaio 2002 la Cinémathèque Francaise di Parigi gli ha dedicato un omaggio-retrospettiva intitolato 'Eloge de la chair' ('Elogio della carne'). | |
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