Giampaolo Morelli è nato a Napoli il 25 novembre 1974, dove ha conseguito il diploma di maturità classica. I suoi studi continuano con l'iscrizione alla facoltà di giurisprudenza, che abbandona a pochi esami dalla laurea per il corso di psicologia. Inizialmente l'approccio al mondo dello spettacolo avviene con il teatro e il cabaret sempre nel capoluogo partenopeo, ma una volta deciso a percorrere in fondo quella sfavillante strada, abbandona gli studi e si trasferisce a Roma per diventare attore.
Durante i primi anni compare in alcune serie TV e allo stesso tempo esordisce al cinema con South Kensington (2001) di Carlo Vanzina nei panni del protagonista accanto al divo Rupert Everett. A questo grande debutto cinematografico seguiranno le commedie Paz! (2002) e L'uomo perfetto (2005), dove ricopre ruoli secondari. Torna al centro della scena con Piano 17 (2005), film dei Manetti Bros. in cui si dedica anche alla sceneggiatura.
Il 2005 è anche l'anno in cui entra nel cast della quinta stagione di Distretto di Polizia nei panni del capitano dei carabinieri Davide Rea. Questa parte secondaria lo porta alla ribalta del pubblico televisivo che lo apprezzerà anche in uno dei ruoli più iconici della carriera di Morelli: quello da protagonista ne L'ispettore Coliandro. Seguiranno altre partecipazioni di grande rilevanza in TV - come Butta la luna (2006) - fino al 2010, anno in cui l'attore torna al cinema in un piccolo ruolo per Mine vaganti di Ferzan Özpetek.
Mentre è impegnato sui set di tantissime miniserie, Morelli continua a prendere parte al cinema italiano con L'isola dell'angelo caduto (2012), Stai lontana da me (2013) e Song'e Napule (2013). Si dedica, infatti, maggiormente alla commedia e viene diretto da Maurizio Casagrande in Babbo Natale non viene da Nord (2015) e da Luca Lucini in Nemiche per la pelle (2016). Prende parte al secondo e al terzo capitolo di Smetto quando voglio e torna a collaborare con i fratelli Manetti in Ammore e malavita (2017). Il 2018 è l'anno di una tragicommedia con A casa tutti bene, ma la drammaticità è presto spazzata via da L'Agenzia dei Bugiardi (2019) di Volfango De Biasi.