| | All'anagrafe: Candice Bergen |
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Etą: 78 anni | Data di nascita: 09/05/1946 | Segno Zodiacale: Toro | Luogo di nascita: Los Angeles, Stati Uniti | | |
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| Candice Bergen, nata a Los Angeles il 9 maggio 1946, è figlia d'arte: il padre, Edgar Bergen, era un famoso ventriloquo e conduttore radiofonico, ma si è cimentato anche con il cinema, ricoprendo spesso camei in cui interpretava se stesso; la madre, Frances Bergen, invece, è stata una modella e attrice. Candice ha origini svedesi, il suo cognome originale era infatti "Berggren", ma è stato anglicizzato in "Bergen" per una pronuncia più facile. Durante l'infanzia compare più volte nel programma radiofonico del padre, cosa che le permette di emergere, ma anche di essere identificata come "sorellina di Charlie McCarthy", la marionetta usata da Edgar durante gli spettacoli di ventriloquìa. Dopo aver frequentato scuole molto rinomate, come la Cathedral School di Washington o la Montesano School in Svizzera, Candice si iscrive all'Università della Pennsylvania, dove è stata eletta Homecoming Queen e Miss University, ma per une media di voti troppo bassa ha abbandonato gli studi. In quel periodo lavora come modella per l'agenzia Ford e i profitti ottenuti dal mondo della moda le permettono di comprare le attrezzature per ampliare una delle sue grandi passioni, la fotografia, che Candice spera diventi una vera e propria professione.
Nel 1966 arriva il suo debutto al cinema con Il gruppo di Sidney Lumet, il film drammatico che tocca temi all'epoca controversi, come il lesbismo, l'aborto l'amore libero e altri ancora. La Bergen interpreta la protagonista, Lakey, una studentessa universitaria che lotta contro la dura mentalità del tempo per affermare la sua sessualità. Da questo momento in poi l'attrice decide di tentare la carriera attoriale e non tardano a sopraggiungere nuovi ruoli, come quello di una giovane insegnante nel candidato agli Oscar Quelli della "San Pablo" (1966). Questa performance, in cui affianca Steve McQueen, le vale una candidatura ai Golden Globe come Miglior attrice debuttante. Il 1967 è l'anno di Vivere per vivere - film francese candidato dall'Academy come Miglior film straniero - e dell'esordio in TV con la partecipazione a un episodio della serie Coronet Blue.
Seguono diverse altre interpretazioni, con cui la Bergen si mette in risalto all'interno del vasto panorama cinematografico degli anni Settanta; tra queste sicuramente spiccano diversi ruoli da protagonista. È la bionda studentessa con cui il personaggio di Elliot Gould intrattiene una relazione ne L'impossibilità di essere normale (1970) ed è l'unica superstite insieme a Peter Strauss di un attacco indiano nel Colorado in Soldato blu (1970). L'anno successivo è per tre volte sul grande schermo: prima viene contesa da Jack Nicholson e Art Garfunkel in Conoscenza carnale (1971), poi recita accanto a Oliver Reed e Gene Hackman ne Il giorno dei lunghi fucili (1971) e, infine, è una giovane donna da poco trasferitasi a Chicago, attorno a cui ruota la storia di Appuntamento con una ragazza che si sente sola (1971). Seguono alcuni film d'avventura, come Il vento e il leone (1975) e Stringi i denti e vai! (1975). La sua fama, ormai internazionale, raggiunge anche l'Italia, quando viene ingaggiata per La fine del mondo nel nostro solito letto in una notte di pioggia (1978), nel quale affianca Giancarlo Giannini. La Bergen conclude questo decennio di successi con una candidatura agli Oscar (e ai Golden Globe) come Miglior attrice non protagonista in E ora: punto a capo (1979).
Anche gli anni Ottanta sembrano promettere bene, iniziando con il film drammatico, diretto da George Cukor, Ricche e famose (1980), ultima opera del regista, prima della sua morte. Nel 1982 Richard Attenborough la vuole nel biopic Gandhi nei panni della fotografa Margaret Bourke-White, performance che le vale la calandratura ai Premi BAFTA. Gli anni Ottanta sono anche il decennio in cui l'attrice di origini svedesi inizia a prendere maggior dimestichezza con il piccolo schermo, risale a questo periodo infatti la partecipazione come protagonista al telefilm Casa d'appuntamento di Mayflower Madam (1987). La sua interpretazione di maggior rilievo in TV durante questi anni rimane, però, quella della giornalista televisiva in Murphy Brown (1988), sitcom di dieci stagioni che permette alla Bergen di essere nominata moltissime volte ai Golden Globe, vincendo il premio nel 1989 e nel 1992, e di aggiudicarsi cinque Emmy Awards. Riprenderà il ruolo nel revival della serie, in onda nel 2018, a vent'anni dalla messa in onda della prima stagione.
Gli anni Novanta la vedono impegnata principalmente in Murphy Brown e tornerà al cinema nel 2000 con Miss Detective, commedia con protagonista Sandra Bullock. Nel 2002 riveste per la prima volta il ruolo di antagonista Seguono altre commedie come Una hostess tra le nuvole (2003), Sex and The City (2008) e Brid Wars - La mia miglior nemica (2009), ma sono per lo più parti secondarie. È in TV che le viene affidato un nuovo personaggio di gran rilevanza, quello di Shirley Schmidt nelle cinque stagioni della serie Boston Legal (2005). Al cinema negli anni successivi la Bergen si dedica soprattutto a commedie, genere che ha da sempre segnato la sua carriera: è la nonna nella stramba famiglia Mitchler in Natale con i tuoi (2014) e la madre di Reese Whiterspoon nei 40 sono i nuovi 20 (2017). Torna protagonista, insieme a Diane Keaton, Jane Fonda e Mary Steenburgen, in Book Club - Tutto può succedere (2018), nel quale è l'attempata giudice Meyers, desiderosa di ravvivare la sua vita sentimentale con qualche nuova conoscenza online. | |
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