Attore. I suoi genitori sono artisti artigiani: sua madre è una ceramista francese, suo padre uno scultore russo. Da giovanissimo inizia a lavorare in teatro come macchinista, suggeritore e comparsa, fino a fare il suo debutto sul palcoscenico nel 1952 in un testo di Adamov. Il suo talento non tarda a manifestarsi e nel 1958 avviene la sua consacrazione attoriale in "Tête d'or" di Paul Claudel. In quello stesso anno il regista Marcel Carné lo sceglie per vestire i panni dell'inquietante personaggio di Alain in "Peccatori in blue jeans", mentre l'anno successivo approda in Italia per "La notte brava" di Mauro Bolognini e "Kapò" di Gillo Pontecorvo. Benché continui a interpretare un film dopo l'altro, non rinuncia alla sua passione per il palcoscenico e nel 1961 fonda una sua compagnia teatrale con la quale mette in scena "Il pensiero" di Veselin Andreev, testando così le sue doti registiche. Nel corso degli anni Sessanta e Settanta, la sua carriera si divide tra Francia e Italia dove lavora con i registi più importanti di entrambi i paesi: è l'obiettore di coscienza in "Non uccidere"(1961) di Claude Autant-Lara, interpreta Jean in "La via lattea"(1969) di Luis Buñuel, Centauro in "Medea"(1969) di Pier Paolo Pasolini, Bandiera in "Ostia"(1970) di Sergio Citti e Amerling in "Il deserto dei Tartari"(1976) di Valerio Zurlini. A partire dagli anni Ottanta, però, dirada la sua presenza sul grande schermo per dedicarsi al suo grande amore, il teatro, che lo ripaga con la soddisfazione di vedersi tributare più volte il Premio Molière sia come attore che come regista. Negli ultimi anni torna in Italia per interpretare "Territori d'ombra"(2000) di Paolo Modugno e "Pontormo - Un amore eretico"(2002) di Giovanni Fago, al fianco di Galatea Ranzi e Joe Mantegna. Muore all'età di 75 anni per complicazioni polmonari.