Cast: Naomi Watts, Tim Roth, Michael Pitt, Brady Corbet, Siobhan Fallon, Boyd Gaines, Devon Gearhart, Robert LuPone, Linda Moran
TRAMA
TRAMA: Ann, George e il piccolo Georgie sono in cammino verso la loro seconda casa, dove passeranno le vacanze estive. I vicini di casa, Fred e Eva, sono già arrivati e si organizzano per vedersi tutti il giorno dopo per una partita di golf. Mentre suo marito e suo figlio sono al lago per sistemare la barca a vela messa recentemente a nuovo, Ann inizia a preparare la cena. All'improvviso si ritrova faccia a faccia con Peter, un ragazzo estremamente gentile, ospite dei vicini di casa, venuto a chiedere delle uova. Ann si appresta a dargli le uova ma, tutto a un tratto, esita: come ha fatto Peter a entrare in casa? Le cose prendono rapidamente una strana piega e si precipitano verso un’inaspettata esplosione di violenza.
Remake del film omonimo del 1997 diretto in Austria dallo stesso Haneke.
IL REMAKE - note dal pressbook del film:
Michael Haneke riprende qui l'esplorazione dei rapporti tra media e violenza, iniziata nel 1997 con il primo Funny Games.
Già nella sua Trilogia - Le Septième Continent (1989), 71 frammenti di una cronologia del caso (1994) e, ancor di più, Benny's video (1992) - Michael Haneke denunciava l'impatto della rappresentazione della violenza ad opera dei media.
Funny Games sovverte il genere: da una parte permette al pubblico di assistere a differenti manifestazioni di questa violenza; dall'altra (e soprattutto), alternando l’emozione e la riflessione, forza lo spettatore a interrogarsi sul proprio ruolo, se non addirittura sulla propria complicità.
"Cerco di mostrare la violenza per come essa è davvero: una cosa difficile da mandar giù. Voglio mostrare la realtà della violenza, il dolore, le ferite inflitte da un essere umano a un altro. Uscendo da una proiezione del film, un amico giornalista mi ha detto: “questo film adesso ha trovato il suo vero posto". Ha ragione, quando nei primi anni Novanta ho iniziato a pensare al primo Funny Games, pensavo soprattutto al pubblico americano. Reagivo a un certo tipo di cinema americano, alla sua violenza, al suo essere naif, al modo in cui gioca con gli esseri umani. In molti film americani la violenza è diventata un prodotto di consumo. Tuttavia, poiché era un film in lingua straniera e poiché gli attori erano sconosciuti in America, il film originale non ha raggiunto il suo pubblico.
Quando nel 2005 il produttore inglese Chris Coen mi ha suggerito di rifarlo in inglese, ho accettato… a condizione che Naomi Watts fosse la protagonista!"