| TRAMA: Dopo aver tentato vari mestieri, l'uno più precario e bizzarro dell'altro, Donald Wilson prende lezioni da un investigatore privato - Paul Miller - più scombinato e squattrinato di lui. Entrati in società e in seguito a varie peripezie, i due capitano in una villa a New York in cui Caterina Zanetti la bella figlia di un boss mafioso, è stata sequestrata dai giannizzeri di un altro boss, che vuole impedirne le nozze con Carlo Lombardi che vive a Roma ed è il figlio di un boss rivale. Donald si vede mettere furtivamente in mano dalla prigioniera un gioiello di famiglia ed un messaggio, destinato al di lei cugino Mario Zanetti, in partenza per l'Italia. Donald ed il suo socio riescono con uno stratagemma a salire a bordo di un aereo per Roma, utilizzando i biglietti sottratti a due turisti giapponesi ma, poco dopo aver consegnato il messaggio al suddetto cugino, se lo vedono morire sotto gli occhi (lo ha avvelenato un killer, appartenente ad un terzo clan mafioso, che si batte per il matrimonio di Carlo con Sonia - il vero motivo delle nozze sono ovviamente gli affari - la brutta figlia di don Falcone). Arrivati a Fiumicino, i due incappano in altre avventure: fuggiranno in una 500 ovviamente rubata; saranno ricercati come criminali sia dalla Ambasciata degli Stati Uniti per il delitto sull'aereo, sia dalla Polizia italiana; volta a volta si separeranno e ritroveranno, a Roma, a Pisa e, finalmente, a Venezia dove Carlo si è trasferito a malincuore per il matrimonio con Sonia. Donald e Paul sono sempre ed in ogni caso tallonati dal gigantesco Bruno, il killer (tra l'altro innamoratissimo di Sonia). Alla fine Donald e Paul riusciranno a liberare la bella Caterina (che è stata portata a Venezia da New York su richiesta di Carlo, il quale ovviamente vuole che essa sia libera e viva) e, con l'ennesimo stratagemma della fertile inventiva donaldiana, al momento del sì fatale sotto il velo bianco che dovrebbe coprire lo sgradevole volto di Sonia, Carlo scopre quello di Caterina: con il che le macchinazioni affaristiche e le nefandezze dei vari boss, intervenuti armati alla cerimonia, verranno meno. Quanto al gioiello di famiglia, considerato di grande valore e dato ai due investigatori come ricompensa per il loro impegno, esso verrà valutato una cifra irrisoria: trecentomila lire al banco dei pegni di New York. |
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