| TRAMA: Ogni anno, una vecchia Signora - ricca e potente - ama riunire a cena in un antico castello tra le montagne un gruppo di persone importanti. Sono esponenti della politica, dell'industria e della finanza, invitati per onorarla, con un rituale lussuoso ed elitario. Per dare una mano nei piccoli servizi al personale, vengono ingaggiati sei giovanissimi, provenienti da una scuola di formazione professionale alberghiera. Tra di loro (quattro ragazzi e due ragazze) Libenzio, un adolescente occhialuto e candido, che ha alle spalle la vita semplicissima di una modesta famiglia dei dintorni (il padre è un venditore ambulante) e che, come gli altri, pensa di aver trovato una eccellente occasione di lavoro. La cena si svolge secondo il cerimoniale previsto e gradito alla vecchia autoritaria e Libenzio è frastornato dal fasto e dalla ricchezza. Poi quel mondo perde poco a poco il suo smalto ed il suo fascino esteriore. Tra occhiate e bisbigli, piccoli incidenti, slittamenti di posto (qualcuno si direbbe, è caduto in disgrazia), succinte relazioni di dirigenti e dati statistici relativi ad affari, tra accenni a trattative, compromessi e forti pressioni, una realtà sempre sfuggente, ma spietata turba il ragazzo. Ciò che gli appariva importante e meraviglioso gli si rivela inquinato e deludente, forse anche rischioso. A cena finita e mentre la dama si ritira, Libenzio fugge, all'alba, a respirare fuori l'aria pura. |
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