| TRAMA: Spettacolo composto di tre brevi lavori, non armonizzati tra loro nè per lo stile, né per l'argomento. Il primo, di Antonioni, è un brano già edito nel film "I vinti" e, pur raccontato con amara lucidità e ironia, mostra la predilezione dell'autore per i casi patologici che sfiorano l'assurdo. E' la storia, infatti, di un giovane che, per desiderio di protagonismo, uccide un'anziana signora certo di restare impunito, ma non sarà così. Il secondo, di Reichenbach, vuol esser un atto di accusa contro i sistemi brutali e coercitivi, e si serve di una buona tecnica che troppo sovente diventa fine a se stessa. Talora sciocco il commento. Il terzo, di Renoir, benché girato nel 1937, rimane un fresco racconto, venato di umorismo e di amarezza, in cui si fondono i caratteri dei personaggi e la natura, la spontaneità della vicenda e la delicatezza dello stile. |
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