| | All'anagrafe: Jean Renoir |
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Etą alla morte: 84 anni | Data di nascita: 15/09/1894 | Segno Zodiacale: Vergine | Luogo di nascita: PARIGI (Francia) | Data di morte: 12/02/1979 | Luogo di morte: LOS ANGELES, California (USA) |
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| Regista e attore. Figlio del famoso pittore impressionista Pierre Auguste Renoir e Aline Charigot. Insieme ai fratelli Pierre e Claude trascorre i primi anni della sua vita tra Parigi e il sud della Francia. Allo scoppio della I Guerra Mondiale, terminati gli studi in filosofia e matematica, si arruola e va al fronte, ma dopo essere rimasto più volte ferito viene rimandato a casa. Qui si dedica alla ceramica con il fratello Claude e assiste il padre fino alla sua morte. Nella casa paterna incontra Andrée Heuchling, l'ultima modella di Auguste, che sposa il 24 Gennaio 1920. Appassionato di cinema, decide di realizzare un film che ha come protagonista sua moglie (che nel frattempo ha cambiato il suo nome in Catherine Hessling) e, con i soldi guadagnati vendendo alcune delle ultime opere dipinte dal padre, realizza insieme ad Albert Dieudonné"Caterina" (1924). Fonda una casa di produzione e dirige i suoi due primi film, interpretati sempre dalla moglie, "La ragazza dell'acqua" (1924) e "Nanà" (1926, adattamento del racconto di Zola), che però non riscuotono il successo sperato. Stessa sorte tocca agli altri film realizzati fino alla fine degli anni '20 e questo contribuisce alla rottura della coppia. In questo periodo inizia anche il sodalizio con l'attore Michel Simon, interprete di "Lo scansafatiche" (1929) e dei successivi "La purga al lupo", "La cagna" (1931) e "Boudou salvato dalle acque" (1932) realizzati dopo l'avvento del sonoro. Considerato uno dei precursori del neorealismo, nei suoi film traspare l'interesse per la natura, il collegamento tra personaggi e ambiente e, con il passare del tempo, la passione per le tematiche sociali. Innovatore anche a livello tecnico, è uno dei primi a sperimentare il campo lungo. Nei primi anni '40, dopo l'invasione tedesca, si trasferisce negli Stati Uniti con la seconda moglie Dido Freire e dirige una serie di film per la 20th Century Fox, tra cui "L'uomo del Sud" (1946), che gli vale una nomination agli Oscar per la miglior regia. Stanco della poca libertà creativa concessagli, rinuncia alla cittadinanza americana e torna in Europa, dopo un breve periodo in India dove gira "Il fiume" (1950), suo primo film a colori, vincitore del premio internazionale alla Mostra del Cinema di Venezia. La sua attività si riduce nel corso degli anni '60. In quel periodo si dedica soprattutto alla scrittura, pubblica tre romanzi e un'autobiografia, "Ma vie et me films" (1974). Nel 1975 gli viene assegnato un Oscar alla carriera perchéè"Un genio che con grazia, responsabilità e invidiabile devozione ha meritato l'ammirazione di tutto il mondo sia per i film muti e sonori, che per i documentari e la televisione". Muore a Beverly Hills, ma la salma viene riportata in Francia dove gli viene concesso un funerale di Stato. | |
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