| TRAMA: Isabella, andata sposa ad un dignitario del Regno, s'è resa colpevole d'infanticidio: per sottrarla alle conseguenze della sua colpa, i parenti inducono, con false promesse, la giovane cugina Consuelo ad accusarsi del delitto. In seguito a tale macchinazione, Consuelo è condannata a dieci anni di carcere, da scontare nelle colonie. Sulla nave, che porta Consuelo e molte altre sventurate al loro triste destino, s'imbarca clandestinamente il giovane avvocato De Silva, il quale per incarico della famiglia, ha contribuito alla condanna della giovane ed ora vuol salvarla. Il caso vuole che anche Isabella e suo marito viaggino sullo stesso vascello. Isabella, temendo che Consuelo possa rivelare la verità, avvicina la cugina e le promette di farla liberare. De Silva, che ha ascoltato il colloquio ed ha intuito la perfidia d'Isabella, l'accusa al capitano; ma questi, invaghitosi della donna, fa fustigare De Silva. A questo punto, le detenute, ribellatesi, s'impossessano delle armi: guadagnati alla loro causa i marinai, dopo aver ucciso il capitano e Isabella, restano padrone della nave, che diviene teatro di orge selvagge. Nel frattempo si scatena una furiosa burrasca, che travolge la nave. Soltanto De Silva e Consuelo possono salvarsi su una scialuppa: alla fine De Silva sposerà la fanciulla, la cui innocenza è stata riconosciuta. |
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