| TRAMA: Francesco Cenci è odiato e temuto per la crudeltà, di cui dà prova anche verso i membri della sua famiglia: si dice ch'egli abbia fatto uccidere il figlio Cristoforo. Il Suo furore non ha limiti quando scopre che sua figlia Beatrice si è innamorata di Olimpio Calvetti, l'intendente del castello. Il figlio Giacomo ha una tresca con la matrigna, Lucrezia, e quando Francesco tenta di farlo uccidere, Giacomo s'accorda con la matrigna per sopprimere il padre. Lucrezia dovrebbe avvelenare il marito, ma non ne ha il coraggio: allora Giacomo fugge. Prima di allontanarsi però ha segato alcune assi che sostengono il balcone della camera paterna. Intanto Olimpo che ha osato tener testa al padrone, viene cacciato e minacciato di morte se ritorna. Quando si ripresenta al castello, Francesco si accinge a sparargli, ma salito sul balcone, precipita e muore. Lucrezia, Giacomo e Beatrice stanno per lasciare il castello per recarsi a Roma, quando giunge un giudice, Marcantonio Ranieri, che, venuto a compiere delle indagini, riesce a raccogliere soltanto degli indizi. A Roma Beatrice rivede Olimpio: ella sospetta ch'egli sia responsabile della morte di suo padre, ma Olimpio riesce a convincerla della propria innocenza. Intanto il giudice accusa apertamente Giacomo di parricidio. Lucrezia lo difende, accusando Olimpio, che viene difeso da Beatrice. Le due donne vengono torturate e mentre Lucrezia resiste per amore di Giacomo, Beatrice confessa tutto quello che vuole il tribunale e viene accusata di aver procurato la fine del padre. Condannata a morte, viene giustiziata: troppo tardi giunge nelle mani del giudice la confessione scritta della sua innocenza. Ma anche i veri colpevoli, Lucrezia e Giacomo, vengono alla fine raggiunti dalla giustizia. |
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