| TRAMA: Ciro Cerquetti è un povero diavolo di barbiere napoletano, che trascina la sua misera vita, oppresso da una suocera terribile, e vittima indifesa dell'egoismo e della malignità di tutti quelli che gli stanno intorno, dalla feroce maglie alla figlia petulante, ad Alfonsino, suo aiutante e futuro genero, litigioso ed acido. Ma un giorno gli giunge una notizia straordinaria, che sembra illuminare di nuova luce il cupo orizzonte della sua vita: nel lontano Irat è morto suo nonno, lasciandolo erede di vasti possedimenti. Ciro ed Alfonsino partono immediatamente per l'Irat. Qui è scoppiata la rivoluzione, e i due, al loro arrivo, vengono arrestati. Essendo riusciti a sottrarsi agli agenti, vanno a passare la sera in un dancing della capitale, il "Morocco", dove corrono il rischio di essere vittime di un complicato raggiro. Essi vengono infatti a contatto con l'ingegner Hatworn, un agente di magnati americani del petrolio, con un certo Botuloff, losco tipo di russo, e con Hammud Fellah, un levantino, che è il proprietario del "Morocco." questi tre figuri cercano di carpire loro la proprietà ereditata. Approfittando delle alterne vicende della rivoluzione, i due napoletani riescono a sfuggire alla truffa tentata ai loro danni e dopo mille peripezie giungono nel vasto territorio, che non è altro che un desolato deserto. Ciro ed Alfonsino hanno un'idea: avendo sotterrato un fusto di petrolio, iniziano delle trivellazioni che provocano lo zampillare del prezioso liquido. Con questa messa in scena inducono l'ingegner Hatworn ad acquistare la proprietà, pagandola due milioni di dollari. Mentre si godono l'improvvisa ricchezza, i due sono raggiunti dalle tre donne, che hanno lasciato a Napoli: volano improperi e bastonate, ma infine la pace è fatta. Nella vita politica dell'Irat si produce un radicale mutamento: i nuovi padroni arrestano tutti i napoletani, uomini e donne, e li condannano, come complici dei rivoltosi, alla fucilazione. Interviene Hatworn che li aiuta a fuggire ed essi riescono a ritornare nella loro cara Napoli, che non lasceranno mai più. |
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