| TRAMA: Enrico, intellettuale italiano, giunge a Tahiti con l'incarico di realizzare un film. Il contatto con il clima istintivo ed esuberante di quelle lontane regioni gli fa presto dimenticare i suoi obblighi. In verità, egli è alla ricerca di un motivo che gli permetta di evadere dalla civiltà cui è legato per mentalità e formazione. Abbandonatosi agli impulsi piu' istintivi, passato da un'avventura erotica all'altra, Enrico si illude di cancellare definitivamente il proprio passato prendendo dimora in un'isola primitiva e solitaria, dove è lecito e possibile vivere in uno stato di natura, dimentico e sereno. Ma la morte della madre, rimasta sola e trascurata ad attenderlo, vale a dimostrargli che quella sua supposta rinascita alla natura, non è che un'illusione. Il lutto lo colpisce vivamente, aprendo il suo animo a tristi meditazioni. In quell'isola remota, un altro affetto lo avvince ad un bimbo indigeno, vivace e saggio nella sua spontanea ingenuità. Anche se il sentimento è ricambiato, non ha pero' nulla di solido e di duraturo. Il fanciullo, un giorno, com'è entrato nella vita di Enrico, cosi' ne esce, indifferente e lieto. La solitudine pesa sul cuore dell'uomo, ormai convinto dell'inutilità della sua fuga. L'incontro con un sacerdote cattolico, che esplica la sua faticosa missione in un lebbrosario, contribuirà a far maturare in Enrico il proposito di tornare in Europa e di affrontare con maggior coraggio i propri doveri nel mondo in cui è nato e del quale indissolubilmente fa parte. |
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