| | All'anagrafe: Franco Rossi |
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Etą alla morte: 80 anni | Data di nascita: 28/04/1919 | Segno Zodiacale: Toro | Luogo di nascita: FIRENZE (Toscana) | Data di morte: 05/06/2000 | Luogo di morte: ROMA |
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| Regista. Laureato in Legge, si forma negli anni del neorealismo partendo dalla radio e distinguendosi in seguito con alcune commedie all'italiana negli anni Cinquanta e Sessanta, tra cui "Il seduttore" (1954) con Alberto Sordi. Tra i titoli cinematografici più noti vanno ricordati "Amici per la pelle" (1955, con cui vince il Nastro d'argento per il miglior film), "Morte di un amico" (1959), "Alta infedeltà", "Controsesso" e "Tre notti d'amore" (1964), "Le bambole", "I complessi" e "Una rosa per tutti" (1965), "Non faccio la guerra, faccio l'amore" (1966).Il grande pubblico lo ricorda, tuttavia, per gli sceneggiati "Odissea" (otto puntate andate in onda nel 1968) ed "Eneide" (1970) realizzati entrambi per il piccolo schermo. In televisione era approdato all'inizio degli anni Sessanta, dopo lo scarso successo di alcuni suoi film ("Odissea nuda", 1960 e "Smog", 1962) frutto della scelta di abbandonare la commedia all'italiana per tentare strade più serie sulla scia delle pellicole di Michelangelo Antonioni. In breve diviene un vero e proprio specialista del genere televisivo. A lui la fiction italiana deve molto: è tra i registi che, negli anni d'oro della produzione, hanno reso popolari molti classici della letteratura ottenendo, con una voluta operazione pedagogica, un grande successo di pubblico. Nel 1982 scommettendo su tre giovani semisconosciuti - Barbara De Rossi, Claudio Amendola, Massimo Bonetti - ha un nuovo grande successo con "Storia d'amore e d'amicizia", vicenda ambientata a Roma durante la seconda guerra mondiale. Qualche anno dopo dirige ancora la De Rossi in "Quo vadis?" (1984), con Klaus Maria Brandauer. Seguono poi "Lo scialo" (1987, da Vasco Pratolini con Massimo Ranieri) e le due serie su "Un bambino di nome Gesù" (1980), tratte dai Vangeli apocrifi. L'ultima sua regia è stata "Michele alla guerra", ambientato nella ex Jugoslavia. Muore in un ospedale di Roma dove era ricoverato per le conseguenze di un ictus cerebrale senza aver potuto realizzare un sogno inseguito per anni: la trasposizione televisiva dell'Iliade. | |
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