| TRAMA: In un villaggio posto tra le montagne del Lazio cinque giovanotti passano il tempo bighellonando. Sono capeggiati dal conte Mario, e comprendono l'universitario Franco e i burini Nino, Carlo, Enzo. Quando non trovano altro da fare, siedono nella piazzetta, sotto gli alberi detti "della maldicenza" per l'inveterata abitudine di malignare sui passanti; spesso rivolgono domande al vecchio Angelomaria che, magari esagerando, racconta le imprese da casanova o l'olio di ricino e botte ricevuti dai fascisti. Anche il quintetto dei 'vitelloni' a volte si reca da una prostituta locale, a volte a spiare qualche coppia di adulteri e una volta, con evidente incoerenza, coglie sul fatto Bastiano e lo processa. Un impegno, solo in apparenza più consistente, proviene dalle imminenti elezioni amministrative in occasione delle quali, il parroco Don Ciccio e la anziana contessa vorrebbero portare all'elezione come sindaco il giovane conte Mario. Nel corso di un ricevimento dato dalla contessa per conquistare qualche voto, i giovani bevono e Franco più degli altri. Così, dopo aver fatto il giro del paese cantando "bandiera rossa", l'universitario va ad uccidersi con la motocicletta di Mario. I rimanenti della banda cambiano abitudini: uno si sposa con la ragazza che ha reso incinta già da molto tempo; uno emigra in Svizzera e uno si mette a lavorare nei dintorni. Mario, rimasto solo e incerto, frequenta la sezione del PCI che dovrebbero essere i suoi avversari. |
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