| TRAMA: In un piccolo teatro della provincia polacca, un regista di Varsavia viene chiamato a dirigere la messa in scena di "Liberazione", uno dei drammi più importanti della letteratura polacca. Il fatto è, per il piccolo teatro e per i suoi attori, di un'importanza senza precedenti. Vediamo il film che si svolge sul tre livelli diversi: il primo, quello della messa in scena, diretta in maniera oltremodo autoritaria da un regista di grandi ambizioni. Ci sono i contrasti, le gelosie, i piccoli litigi tra gli attori; e c'è, infine, la crisi coniugale tra Krzystof, il primo attore, e sua moglie Anka, che fa la burattinaia dopo aver abbandonati i suoi studi di medicina, che al marito rimprovera l'inconcludente ribellismo e la vigliaccheria di fondo, che egli tenta di nascondere dietro la sua ansia artistica. Quando il dramma va finalmente in scena, i "giochi" si compiono; gli attori sperano che sia, per loro, la grande occasione per abbandonare la provincia ed arrivare a Varsavia, e per alimentare questa loro illusione non lesinano adulazioni e blandimenti ad una ambigua figura di critico teatrale giunto dalla capitale. Krzystof viene abbandonato dalla moglie, che si rifugia tra i suoi burattini; e quando, dopo aver mimato un tentativo di suicidio ed essersi fatto licenziare dalla compagna, il primattore torna dalla moglie, capisce che in quel contesto ogni sforzo, anche il disobbedire al regista reinserendo nel testo del dramma una parte in precedenza tagliata, è destinato a rimanere inutile. |
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