| TRAMA: Protagonista di questa parabola sulla vita umana è un abilissimo pistolero, soprannominato "El Topo". A lui è affidato Miguel, che festeggia i suoi 7 anni seppellendo i giocattoli ed il ritratto di sua madre. Insieme i due compiono la "vendetta di Dio" sopra "il colonnello", che ha sterminato un villaggio nel Messico e si è poi regolarmente insediato nella Missione dei Frati Francescani. Il pistolero lo sfida a duello, lo mutila, lo espone al ludibrio dei suoi sudditi. Rapisce anche la ragazza che egli teneva come schiava ed amante. Con lei affronta la dura esperienza della traversata del deserto, dopo aver abbandonato a se stesso Miguel. La ragazza, per legarsi a lui con amore eterno gli chiede di dimostrare di essere il migliore tra tutti. Così il pistolero accetta di misurarsi con i "4 maestri" e li batte. La ragazza però lo tradisce, perforandogli con dei colpi di pistola il petto ed i piedi e abbandonandolo su di un lungo, scricchiolante ponte per fuggire con un'altra donna. Quando il pistolero si risveglia, si trova nel cuore di una montagna, trascinato là per volontà della "Anziana" di una comunità di deformi. Egli, preso la nuova identità di un bonzo, diventa il loro protettore. Con una ragazza nana, esce dal "pertugio alto", unico spiraglio verso la luce e diventa giocoliere nella vicina città. Lì una sonnecchiosa e ridanciana borghesia copre a stento, sotto il velo dell'onorabilità, il razzismo più esasperato, la sessualità più aberrante, una religiosità alienata e alienante. I due chiedono poi ad un frate di sposarli. Ultimata la galleria attraverso la quale potrà uscire libero dalla prigione-montagna, l'esercito degli esseri deformi si precipita verso la città. La borghesia è schierata con le armi in pugno per decimarli. "El Topo" accorre. Trova informi ammassi di cadaveri e rimasto tutto solo, si dà fuoco. Miguel, che lo ha raggiunto, abbandona quel luogo di morte con la ragazza nana ed il bambino che ella ha avuto da "El Topo". |
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