| | All'anagrafe: Vittorio Taviani |
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Etą alla morte: 88 anni | Data di nascita: 20/09/1929 | Segno Zodiacale: Vergine | Luogo di nascita: SAN MINIATO, Pisa (Italia) | Data di morte: 15/04/2018 | Luogo di morte: Roma |
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| Regista. Figlio di un avvocato che durante il fascismo ha avuto problemi con le autorità per le sue idee antifasciste. Il fratello Paolo e lui mentre frequentano l'Università di Pisa (Vittorio studia legge mentre Paolo è iscritto alla facoltà di lettere) organizzano insieme a un loro amico, il partigiano Valentino Orsini, spettacoli e proiezioni a Pisa e Livorno. Nel 1954, abbandonata definitivamente l'università, i tre iniziano a realizzare una serie di documentari a sfondo sociale tra cui "San Miniato luglio '44" (1954) basato sugli avvenimenti accaduti in Toscana durante la seconda guerra mondiale, fatti che ispireranno anche "La notte di San Lorenzo" del 1982, considerato uno dei più importanti film della produzione italiana anni '80 e vincitore di numerosi premi nazionali e internazionali tra cui il Gran Premio della Giuria e il Premio della Giuria Ecumenica al Festival di Cannes e cinque David di Donatello (miglior film, miglior regia, miglior direttore della fotografia, miglior montaggio e miglior produttore). Alla fine degli anni '50 si trasferiscono a Roma dove collaborano con Joris Ivens alla regia e alla sceneggiatura di "L'Italia non è un paese povero" (1960) prima di realizzare i loro primi due film: "Un uomo da bruciare" (1962) e "I fuorilegge del matrimonio" (1963), che segnano anche l'inizio della collaborazione con il produttore Giuliani G. De Negri. Nel 1967, sciolto il sodalizio con Orsini i due realizzano "I sovversivi" e "Sotto il segno dello Scorpione" (1969). Durante gli anni '70 abbandonano i temi politici e i fatti di cronaca e nasce così"Allonsanfàn" (1973) ispirato alle lotte rivoluzionarie dell'800. Il primo grande successo internazionale arriva con "Padre padrone" (1977) che vince la Palma d'Oro e il Premio della Critica al Festival di Cannes. I fratelli Taviani prendono spesso ispirazione dalla letteratura, il loro "Kaos" (1989) è tratto dalle novelle di Pirandello e nel 1996 portano sullo schermo "Le affinità elettive" di Goethe. I due registi considerano Tolstoj la loro stella polare e dopo "Il sole anche di notte" (1989), riambientazione nella Napoli del tempo di Carlo III di Borbone di "Padre Sergio" girano per la televisione una riedizione di "Resurrezione" (2000). Nel 1986 hanno ricevuto il Leono d'Oro alla carriera alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. | |
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