Attore. Uno dei più noti caratteristi del cinema italiano, purtroppo quasi completamente dimenticato. Sin da giovane calca il palcoscenico e recita in dialetto. A notarlo è Totò che lo fa scritturare da Steno e Mario Monicelli per una piccola parte in "Totò e i re di Roma"(1951). Da questo momento in poi, la sua presenza è quasi costante all'interno del panorama cinematografico. Corporatura massiccia e volto simpatico, sullo sfondo lo si nota quasi sempre, specie quando serve qualcuno che impersoni un simpatico barista. Collabora con tantissimi grandi nomi: Totò, in primis, Vittorio De Sica, Mauro Bolognini e Sergio Corbucci. Federico Fellini lo apprezza moltissimo e, quando riesce, lo scrittura per qualche piccolo ruolo. Tra le sue prove più note, si ricorda: "Il cappotto"(1952) di Alberto Lattuada, "Stazione Termini"(1953) di De Sica; "Poveri ma belli"(1956) di Dino Risi ; "Le notti di Cabiria"(1956) di Fellini, e "Il monaco di Monza"(1963) di Corbucci. Ha lavorato anche negli Stati Uniti collaborando con grandi registi, come John Huston. A causa di gravi problemi di salute, a partire dal 1986 si ritira dagli schermi. Con una carriera mai ufficialmente riconosciuta, muore anche in solitudine a causa di un infarto.