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  All'anagrafe: Gabriele Muccino
  Etą: 56 anni
  Data di nascita: 20/05/1967
  Segno Zodiacale: Toro
  Luogo di nascita: Roma, Italia
 
 
Figlio del dirigente RAI Luigi Muccino e della costumista, nonché pittrice, Antonella Cappuccio, Gabriele Muccino è nato il 20 maggio 1967 a Roma, dove ha trascorso la sua giovinezza e il suo periodo di formazione. Dopo aver abbandonato gli studi universitari - frequentava la facoltà di Lettere presso l'Università La Sapienza - si iscrive al Centro Sperimentale di Cinematografia di Cinecittà con indirizzo regia. I primi anni della sua carriera lo vedono impegnato con docu-fiction, realizzate per il docu-reality Ultimo Minuto su Rai 3, che, sebbene siano lungi dal genere con cui verrà poi inquadrato, sono un'esperienza significativa per il regista, che in questi anni sperimenta molto per delineare un suo proprio stile personale. Conclusasi la quinta edizione di Ultimo Minuto, Muccino vola in Africa per girare documentari sulla savana, altra esperienza che lo segna intimamente. Di ritorno dal continente africano, è pronto a distaccarsi dall'impronta reportistica del documentario per orientarsi verso il cinema e lo fa prima con la realizzazione di un cortometraggio, Io e Giulia (1997), i cui protagonisti sono Gabriele Corsi e Stefania Rocca. Questo lavoro iniziale non è altro che un'anticipazione, una sorta di trailer a quello che sarà il suo primo film, Ecco fatto (1998), dove prendono parte attori ai tempi alle loro prime esperienze, ma oggi noti al pubblico italiano, tra cui Claudio Santamaria, Giorgio Pasotti e Barbara Bobulova. La commedia, concepita inizialmente per la TV, uscirà, invece, nelle sale, viene presentata al Torino Film Festival, dove viene premiato come Miglior film nella sezione Cinema Giovani. È un debutto ottimale per Muccino, ma non ancora trionfale e, nell'attesa di concepire una nuova idea geniale per la sceneggiatura successiva, si cimenta nella direzione di spot pubblicitari per noti brand, alcuni dei quali diventano dei piccoli gioielli cinematografici, come il cortometraggio She Was Here, realizzato per Lancia e ispirato a La dolce vita (1960). Nel 1999 arriva l'epifania, scrive la sceneggiatura insieme al fratello Silvio, che debutterà nello stesso come attore, di Come te nessuno mai da un'idea semi-biografica, trattando la commedia di un gruppo di giovinastri di un liceo romano. La pellicola è un successo, viene premiata sia la sceneggiatura al Brussels International Film Festival che la colonna sonora al Festival del cinema, portando a casa anche altri numerosi premi, e inaugura una delle prassi tipiche del regista: in Come te nessuno mai, infatti, compare brevemente in personaggio di Matteo (Pasotti), protagonista dell'opera prima di Muccino, che spesso contaminerà i suoi lavori con accenni ad altri suoi lavori. Dopo aver dato una spinta alla sua carriera con una commedie i cui protagonisti erano liceali presi da i due problemi maggiori nella vita di ogni adolescente, la scuola e l'amore, il regista romano svolge lo sguardo altrove, alla ricerca di qualcosa di più adulto e più sentimentalmente drammatico, con L'ultimo bacio (2001), una mistura disperata di vite, di coppie, di amanti e di tradimenti. La sua terza fatica è un trionfo e si radica subito nell'immaginario collettivo, grazie sia al nutrito cast di attori, di cui Stefano Accorsi, Giovanna Mezzogiorno e Pierfrancesco Favino sono solo alcuni dei tanti nomi noti, e merito anche dei numerosissimi premi vinti, come cinque David di Donatello (era stato candidato in ben dieci categorie) e tre Nastri d'argento (anche qui candidato in sette sezioni). Sull'onda del successo e con un David come Miglior regista, Gabriele Muccino raggiunge la notorietà non solo in Italia, ma anche all'estero, tanto che L'ultimo bacio viene presentato anche al Sundance Film Festival, (dove vince il Premio del Pubblico), e viene inserito dall'Entertainment Weekly tra i dieci migliori film dell'anno e ne viene fatto addirittura un remake hollywoodiano, The Last Kiss (2006), di cui Muccino è uno dei produttori. Continuando sulla stessa scia del precedente, nel 2003 esce Ricordati di me, che riporta in scena il fratello Silvio insieme a Fabrizio Bentivoglio, Laura Morante e Monica Bellucci. Anche qui ritorna la predilezione di Muccino per l'autocitazione con un ritorno dei cognomi (il personaggio di Silvio ha lo stesso cognome che aveva in Come te nessuno mai) e anche dei nomi dei protagonisti, Carlo e Giulia, come quelli de L'ultimo bacio. Il film è incentrato questa volta su una famiglia con i suoi sogni e i desideri latenti e infranti, il tutto condito su uno sfondo in cui il tradimento coniugale non poteva che essere presente. Ricordati di me è accolto positivamente, riceve molte candidature, tra cui dieci ai David - di cui non vince nulla - e ben quattro vittorie ai Nastri d'argento. Star affermata nel panorama cinematografico italiano, con un nome che ha eco anche oltre oceano, Muccino sbarca a Hollywood per la regia dei suoi successivi due film: La ricerca della felicità (2006) e Sette anime (2008), entrambi con protagonista Will Smith e attraversati da una profonda venatura drammatica. Il primo è un racconto biografico sulla vita dell'imprenditore statunitense Chris Gardner, caduto in miseria insieme al figlio durante gli anni Ottanta; il secondo, invece, è la ricerca spasmodica da parte di un uomo di sette persone da salvare per redimersi. Mentre La ricerca della felicità riceve consensi, soprattutto grazie all'interpretazione di Smith che viene candidato agli Oscar, Sette anime non replica lo stesso risultato, determinando una maggiore presenza di giudizi negativi. Dopo l'avventura hollywoodiana, Muccino torna in Italia deciso a dirigere il sequel de L'ultimo bacio, esce così nel 2010 Baciami ancora, in cui torna gran parte del primo a cast con la sostituzione della Mezzogiorno con Vittoria Puccini per il personaggio di Giulia. Con questo seguito cult Muccino torna sulla cresta dell'onda con nomination sia al David che al Nastro d'argento e, memore del suo periodo americano, inserisce nel film un omaggio a Smith con la scena in cui due personaggi guardano in TV Io sono leggenda (2007). Due anni dopo il regista è di nuovo negli States, questa volta per la commedia Quello che so sull'amore (2012) con Gerard Butler, Jessica Biel, Catherine Zeta-Jones, Uma Thurman e Dennis Quaid, tutti impegnati tra calcio e amore; peccato che anche questa esperienza non raggiunga i risultati sperati, confermandosi un flop; segue la stessa sorte Padri e figlie (2015) con protagonisti Russell Crowe e Amanda Seyfried. Ritornato nuovamente in madrepatria, Muccino trae ispirazione dal singolo di Jovanotti per girare L'estate addosso (2016), una commedia che sembra ripercorrere i primi lavori del director con personaggi liceali incastonati nella spensieratezza estiva di un viaggio in America; un itinerario che ripercorre anche con i riferimenti, ritornano, infatti, i cognomi già utilizzati in precedenza. Il film vola basso, non spicca e rimane su una linea molto discreta rispetto ai precedenti italiani. Il 2018 vede Muccino impegnato in una nuova opera, esce nelle sale A casa tutti bene, pellicola drammatica familiare che vede tra i protagonisti ancora una volta Accorsi e Favino, accompagnati da Carolina Crescentini, Claudia Gerini e molti altri.

Gli anni più belli
Anno: 2020

A Casa tutti bene
Anno: 2018

L'estate addosso
Anno: 2016

Padri e figlie
Anno: 2015

Quello che so sull'amore
Anno: 2012

Baciami ancora
Anno: 2010

Sette anime
Anno: 2008

La Ricerca della Felicità
Anno: 2006

Ricordati di me
Anno: 2003

L'ultimo bacio
Anno: 2000

Come te nessuno mai
Anno: 1999

Ecco fatto
Anno: 1998

UN POSTO AL SOLE
Anno: 1997


Atto di dolore
Anno: 1990
Ruolo: Zico

È proibito ballare
Anno: 1989
Ruolo: n/d