| | All'anagrafe: Joseph Walton Losey |
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Etą alla morte: 75 anni | Data di nascita: 14/01/1909 | Segno Zodiacale: Capricorno | Luogo di nascita: LA CROSSE, Wisconsin (USA) | Data di morte: 22/06/1984 | Luogo di morte: LONDRA (UK) |
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| Regista. Proveniente da una rinomata famiglia borghese del Wisconsin, orfano di padre all'età di 16 anni, all'inizio sembra destinato a diventare medico, come vuole la madre. Ma la sua passione per la recitazione gli rende impossibile continuare l'università a Dartmouth. Inizia la sua attività artistica al Theatre Guild e al Federal Theatre. Coltiva anche un interesse per il giornalismo e proprio in quegli anni collabora con il "New York Times". Per unire queste due passioni, di ritorno da un viaggio in Europa, dove aveva partecipato ai corsi di regia di Ejzenstejn, mette in scena i "Living Newspapers" in cui i notiziari vengono recitati sulla scena. Contemporaneamente si avvicina al cinema come supervisore al montaggio di film educativi per la Fondazione Rockefeller. Neanche durante la guerra rinuncia alla sua attività di regista e gira diversi documentari di propaganda. Nel 1947 porta in scena a Broadway il "Galileo" di Brecht. L'anno dopo grazie al produttore Dore Schary gira "Il ragazzo dai capelli verdi", un film sul razzismo, che dà inizio alla sua carriera come regista politico. In America dirige altri cinque film tra cui "Linciaggio" (1949), sempre incentrato sul tema del razzismo, e "La grande notte" (1951). Dopo questo film Losey è costretto a lasciare l'America a causa del maccartismo. All'inizio gira per l'Europa senza un'idea precisa di cosa fare. Viene anche in Italia dove realizza il film "Imbarco a mezzanotte" (1952) ma decide, poi, di stabilirsi in Gran Bretagna che diventerà la sua seconda patria. Anche se all'inizio deve firmarsi con un nome falso , trova però un ambiente congeniale per esprimere la sua personalità artistica e le sue idee radicali. Losey riesce ad unire la tecnica americana alla raffinatezza del cinema inglese, sviluppa un'analisi lucida e feroce della realtà, che sarà il segno caratteristico della sua regia come in "L'alibi dell'ultima ora" (1957), giallo di fredda violenza e "Eva" (1962), dove viene messa in risalto la degradazione dei rapporti umani. Fruttuosa la collaborazione con lo sceneggiatore Harold Pinter, che darà vita alla trilogia: "Il servo" (1963), "L'incidente" (1967), premio speciale a Cannes e "Messaggero d'amore" (1971), che gli vale la Palma d'oro. Nella seconda metà degli anni '70 si trasferisce in Francia dove continua a fare cinema introspettivo, i cui esempi migliori sono "Mr Klein" (1976) e "Steaming- Il bagno turco", uscito postumo nel 1985. | |
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