Attrice. Affettuosamente soprannominata dal marito Federico Fellini lo 'spippolo'(che in dialetto romagnolo indica qualcosa di piccolo e tenero) incarna nel cinema italiano un ruolo unico, affatto convenzionale: quello di una donna fragile ma provocante. Da giovane si trasferisce a Roma dall'Emilia e frequenta la Facoltà di Lettere della 'Sapienza'. Negli anni di guerra tenta di fare la cantante, la ballerina, la violinista e l'attrice di teatro, dove recita testi di Goldoni e Plauto. Nello stesso periodo inizia a lavorare alla radio nel 1942, nell'ambito della trasmissione 'Cico e Pallina', conosce quello che l'anno successivo diventerà suo marito: Federico Fellini. Il suo battesimo cinematografico avviene con una apparizione di pochi secondi nell'episodio fiorentino di 'Paisà'. La carriera vera e propria inizia con 'Senza pietà' di Alberto Lattuada, anche se la notorietà arriva grazie ai ruoli che 'costruisce' per lei suo marito in film come 'Luci del varietà' (1951, che segna anche l'esordio alla regia di Fellini), 'Lo sceicco bianco' (1952), 'La Strada' (1954), 'Le notti di Cabina' (1957), 'II bidone' (1955), 'Giulietta degli spiriti' (1965) e 'Ginger e Fred' (1985). Quando non ha lavorato con il marito (qualche titolo: 'Fortunello' di Eduardo de Filippo, 'Non stuzzicate la zanzara' della Wertmuller e il suo ultimo film, del 1991, 'Aujourd'hui peut otre' di Bertuccelli) non raggiunge mai risultati memorabili, anche se ottiene un grande successo fra il 1966 ed il 1969 con la rubrica radiofonica 'Lettere a Giulietta Masina'. Nella sua lunga carriera la Masina ha vinto oltre duecento riconoscimenti, fra i quali spiccano i due premi Oscar con 'La Strada' (1954, interpretato insieme ad Anthony Quinn) e 'Le notti di Cabiria'(1958). Dopo la morte del marito, alla fine dell'ottobre del 1993, le sue condizioni di salute peggiorano progressivamente. Muore, infatti, a Roma pochi mesi dopo.