| | All'anagrafe: Michelangelo Antonioni |
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Etą alla morte: 94 anni | Data di nascita: 29/09/1912 | Segno Zodiacale: Bilancia | Luogo di nascita: FERRARA (Italia) | Data di morte: 30/07/2007 | Luogo di morte: ROMA (Italia) |
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| Regista. Nato e cresciuto in una famiglia della media borghesia, durante gli anni passati all'Università di Bologna inizia ad appassionarsi al teatro e collabora con il Corriere Padano come critico cinematografico. Dopo essersi laureato in Economia e Commercio, si trasferisce a Roma, si iscrive al Centro Sperimentale di Cinematografia e scrive per la rivista 'Cinema'. Ben presto però molla tutto e dopo aver collaborato alla sceneggiatura di "Un pilota ritorna" (1942) di Roberto Rossellini va in Francia dove fa esperienza come aiuto-regista di Marcel Carnè. Tornato in Italia, nel 1943 realizza il suo primo documentario "Gente del Po" che riesce però a concludere solo nel 1947 a causa della guerra. Fino alla fine degli anni '40 si dedica al giornalismo, alla sceneggiatura - collaborando con Giuseppe De Santis, Federico Fellini e Luchino Visconti - e si dedica all'attività di documentarista, raggiungendo anche notevoli conoscenze tecniche. Grazie a "Nettezza Urbana" (1948) e "L'amorosa menzogna" (1949) riceve il Nastro d'argento per il miglior documentario. Con il primo lungometraggio "Cronaca di un amore" (1950) si mette subito in evidenza e ottiene un Nastro d'argento speciale "per i valori umani e stilistici". Nel 1956 vince il Nastro d'argento per la miglior regia e il Leone d'argento a Venezia con "Le amiche" (1955) ma è con la 'trilogia' "L'avventura" (1960), "La notte" (1960) e "L'eclisse" (1961) che si impone all'attenzione del pubblico e della critica nazionale e internazionale. Con questi film guadagna numerosi riconoscimenti tra cui il premio speciale della giuria al Festival di Cannes (1960/62) e l'Orso d'oro a Berlino (1960). Nel 1964 abbandona il bianco e nero e realizza il suo primo film a colori "Deserto rosso" che presentato a Venezia vince il Leone d'oro e il premio FIPRESCI. Con "Blow-up" (1966) riceve la sua prima e unica candidatura all'Oscar come regista (ne riceverà uno alla carriera nel 1995) e vince la Palma d'oro a Cannes. Nel 1983 gli viene conferito a Venezia il Leone d'oro alla carriera. Rimasto lontano dal set per diversi anni in seguito a un ictus che gli toglie l'uso della parola, da cui è colpito all'inizio degli anni '80, vi ritorna nel 1994 con l'aiuto di Wim Wenders insieme al quale realizza "Al di là delle nuvole", vincitore del premio FIPRESCI a Venezia. Torna per un'ultima volta al suo primo amore, il documentario, quando per Istituto Luce dirige l'emblematico "Lo sguardo di Michelangelo" sulla statua del Mosè di Michelangelo Merisi in S. Pietro in Vincoli a Roma, che viene presentato come evento speciale al 57 Festival di Cannes. Nello stesso anno riesce ancora a dirigere "Il filo pericoloso delle cose" uno dei tre episodi del film "Eros" mentre gli altri due vengono diretti da grandi autori che, pur stranieri, hanno ben compreso la sua lezione: Wong Kar Wai, Steven Soderbergh. Presentato alla Mostra di Venezia, sarà questo il suo ultimo film. La sera del 30 luglio 2007, nella sua abitazione di Roma, al quartiere Fleming, si è spento serenamente, assistito dalla moglie Enrica. Dopo un primo matrimonio, Antonioni era stato a lungo legato sentimentalmente all'attrice Monica Vitti, protagonista dei suoi film sull'incomunicabilità: "L'avventura" (1959), "La notte" (1960), "L'eclisse" (1962) e "Deserto rosso" (1964). Dal 1986 aveva sposato Enrica Fico. | |
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