Luogo di morte: SANTO DOMINGO (Repubblica Dominicana)
BIOGRAFIA
Attrice. Tra le dive più celebri del cinema dei Telefoni bianchi la Duranti, con i suoi occhi da maliarda, ha fatto sognare le platee del ventennio fascista. Livornese, a poco più di 15 anni si presenta agli stabilimenti della Cines dove viene scritturata dal regista Corrado D'Errico come comparsa nel film 'L'urlo'. Nel 1937 recita qualche battuta in 'Vivere' e ne 'Lei, Gondola delle chimere'. Si imbarca per la Libia dove gira 'Lo squadrone bianco', di Augusto Genina. Poi arrivano 'Aldebaran', 'Sentinelle di bronzo', 'La contessa Castiglione'e 'Calafuria'. In 'Carmela', il suo personaggio più forte, la Duranti si mostra a seno nudo ingaggiando una vera e propria guerra con Clara Calamai, a sua volta per pochi attimi senza veli ne 'La cena delle beffe'. Diventa la diva incontrastata del regime e la più pagata. Lavora con Blasetti e gli attori più in voga del periodo: Fosco Giachetti, Antonio Cotta, Amedeo Nazzari, Vittorio De Sica. Conosce Galeazzo Ciano (numero due del regime) e Alessandro Pavolini, con il quale ha una relazione. Mussolini è contrario poi, dopo aver visto la Duranti in 'Il re si diverte', benedice con un semplice "la capisco" rivolto a Pavolini la storia d'amore tra i due. Fra i 47 film della Duranti, spiccano anche 'Cavalleria rusticana', 'Resurrezione', 'Tragica vita', 'Ricchezza senza domani' e 'Tragico', ritorno accanto a Marcello Mastroianni. L'ultimo film della sua epoca d'oro è 'Rosalba' del 1945. Trent'anni dopo Giuseppe Patroni Griffi la vuole ne 'La divina creatura', con Laura Antonelli come protagonista. Muore a Santo Domingo, dove da tempo viveva.