Margherita Buy, che è nata il 15 gennaio del 1962 a Roma, da padre dirigente di un'Unità sanitaria locale e madre casalinga, è una delle attrici più note e premiate del cinema italiano.
La Buy detiene infatti il record per il maggior numero di nomination ai David di Donatello per la recitazione, 15, 12 come migliore attrice protagonista e 3 come migliore attrice non protagonista. Di queste 15, 6 si sono tramutate in premi. E con Virna Lisi è anche l'attrice italiana più premiata ai Nastri d'Argento con sei vittorie su 12 nomination.
Cresciuta nel quartiere Coppedé, conosce negli anni del liceo lo scrittore Andrea Camilleri, allora insegnante all'Accademia Nazionale di Arte Drammatica di Roma, e dopo la maturità decide di tentare la carriera artistica, riuscendo a essere ammessa all'Accademia al secondo tentativo.
Lì incontra Sergio Rubini, con cui si fidanzerà e con il quale andrà a vivere, e che sposerà nel 1991 per poi separarsi due anni dopo.
Dopo diverse esperienze teatrali, debutta con successo al cinema nel 1986 con La seconda notte, vincendo il Globo d'oro come miglior attrice esordiente. Nel 1988 gira Domani accadrà, prima di tre collaborazioni con Daniele Luchetti (le altre saranno La settimana della sfinge e Arriva la bufera), mentre nel 1990 gira per la prima volta assieme al compagno Sergio Rubini ne La stazione, che le vale i primi David di Donatello e Nastro d'argento come miglior attrice protagonista.
Con Rubini Margherita continuerà a lavorare anche dopo la fine della loro relazione, in Prestazione straordinaria, Tutto l'amore che c'è e L'amore ritorna: la Buy è attrice facile ai sodalizi artistici, e uno dei più noti è quello con Giuseppe Piccioni, che nel 1991 la elegge sua musa e che la dirigerà in Chiedi la luna, Condannato a nozze, Cuori al verde e quel Fuori dal mondo che le vale il secondo David di Donatello, fino al più recente Il rosso e il blu.
Nel 2000 Margherita firma assieme al regista il corto Non ho tempo, sua unica esperienza nella regia, e nel 2003, Piccioni le dedicherà il documentario Margherita. Ritratto confidenziale.
Con Carlo Verdone lavora due volte: in Maledetto il giorno che t'ho incontrato e in Ma che colpa abbiamo noi; con Ferzan Ozpetek ne Le fate ignoranti, Saturno contro e Magnifica presenza; con Cristina Comencini in Va' dove ti porta il cuore, Il più bel giorno della mia vita e nella piéce teatrale Due partite (poi portata al cinema da Enzo Monteleone con lei protagonista). E, sempre di casa Comencini è Lo spazio bianco, diretto però da Francesca.
Vero e proprio simbolo di certo cinema d'autore italiano di stampo midcult, nota per la sua timidezza e le sue idiosincrasie (tanto da essere parodiata in Boris – Il film in un personaggio di nome Marilita Loy, sorta di ibrido tra lei e Laura Morante), Margherita Buy non ha solo lavorato con autori affermati, come anche il Paolo Virzì di Caterina va in città, ma ha sperimentato generi e toni diversi da quelli cui è abituata in thriller come Il siero della vanità di Alex Infascelli e commedie pop e stralunate come Happy Family di Gabriele Salvatores. E ha lavorato con registe agli inizi come la Susanna Nicchiarelli de La scoperta dell'alba.
Onorata nel 2011 con un premio alla carriera ricevuto dal Festival de Cine Italiano de Madrid, Margherita Buy ha di recente trovato in Nanni Moretti il regista per un nuovo sodalizio, apparendone Il Caimano, in Habemus Papam e interpretandone un alter ego in Mia madre.
Presto la vedremo in Io e lei di Maria Sole Tognazzi, con la quale aveva già lavorato in Viaggio sola vincendo un altro dei suoi sei David.