| | All'anagrafe: Ernst Wilhelm Wenders |
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Etą: 79 anni | Data di nascita: 14/08/1945 | Segno Zodiacale: Leone | Luogo di nascita: Dusseldorf, Germania | | |
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| Regista. Per seguire le orme del padre medico, dopo il diploma si iscrive a medicina ma alla fine del 1966 si trasferisce a Parigi dove cerca di iscriversi alla scuola di cinematografia IDHEC. Tornato in Germania, dal 1967 al 1970 frequenta la Academy of Film and Television di Monaco e comincia a collaborare dal 1968 come critico cinematografico per 'Filmkritk' e 'Suddeutsche Zeitung'. Già dal 1967 fa i primi esperimenti dietro alla macchina da presa iniziando a realizzare il primo corto "Scenari", cui seguono nel 1968 "Stesso giocatore spara di nuovo", "Klappenfilm", "Victor I." e nel 1969 "Città d'argento", "Film sulla polizia", "Alabama 2000 anni luce". Intanto, mette a punto un suo linguaggio particolare, che combina immagini e musica, realizzando per la tv Tre LP americani con cui inizia la collaborazione con Peter Handke. Nel 1970 realizza il primo lungometraggio, "Summer in the City", cui seguono nel 1971 "Prima del calcio di rigore" e "La lettera scarlatta" l'anno successivo. Il primo film in cui affronta la tematica del viaggio, una delle sue caratteristiche, è"Alice nelle città", (1973), che costituisce la cosiddetta "Trilogia della strada" insieme a "Falso movimento" (1974) e "Nel corso del tempo" (1975). Ed è con quest'ultimo film che Wim riceve i primi riconoscimenti internazionali, il Premio per il miglior film al Chicago Film Festival e il Premio della critica internazionale Fipresci a Cannes. Nel 1977 con L'amico americano fa una lucida riflessione sui rapporti tra la cultura europea e quella americana rivelandosi al grande pubblico. Nel 1980 "Nick's Movie - Lampi sull'acqua", mostra gli ultimi giorni di vita del regista Nick Ray, suo amico e maestro, minato da un tumore. Nel 1982 con "Lo stato delle cose", ancora una riflessione sul cinema, ottiene il Leone d'oro a Venezia. Nel 1983 negli Stati Uniti esce "Hammet: indagine a Chinatown", iniziato nel 1978 ma più volte interrotto per contrasti con il produttore Francis Ford Coppola, e un altro road-movie "Paris, Texas" con il quale conquista la Palma d'oro a Cannes nel 1974. Nel 1985 dirige "Tokyo-Ga", un documentario sulla città di Tokyo e sul grande regista giapponese Yasujiri Ozu, ma è"Il cielo sopra Berlino" che nel 1987 gli regala il Premio per la miglior regia a Cannes e la Palma d'oro per il film. Nel 1991 invece Fino alla fine del mondo divide la critica e i suoi estimatori mentre "Così lontano così vicino!", séguito - ricco di citazioni cinefile - di "Il cielo sopra Berlino", ottiene nel 1993 il Gran Premio della Giuria a Cannes. Due anni dopo Wim accetta di dirigere insieme a Michelangelo Antonioni "Al di là delle nuvole" che ottiene il Premio della Critica internazionale a Venezia. Nello stesso anno dirige anche il suo film più ironico "Lisbon Story" e nel 1997 il thriller "Crimini invisibili". L'anno successivo la sua passione per la musica torna in "Buena Vista Social Club", diario emozionante dell'incontro con l'anziano musicista Ry Cooder e i grandi rappresentanti della musica cubana che ottiene anche la nomination all'Oscar 2000, anno in cui firma l'originale giallo "The Million Dollar Hotel" per cui ottiene l'Orso d'argento al festival di Berlino. Nel 2002 gira uno dei sette episodi di "Ten Minutes Older-The Trumpet" in cui ogni regista - gli altri sono Chen Kaige, Victor Erice, Werner Herzog, Jim Jarmusch, Aki Kaurismaki, Spike Lee - porta sullo schermo in dieci minuti la sua personale interpretazione del "tempo". Il film utilizza la tecnologia cinematografica in maniera innovativa e provocatoria per mostrare tutte le esperienze umane: nascita, morte, amore, sesso, il quotidiano, la storia e il mito. Nel 2002 per la miniserie della tv americana "The Blues" - cui lavorano, ciascuno ad un episodio, Charles Burnett, Clint Eastwood, Mike Figgis, Marc Levin, Richard Pearce e Martin Scorsese - è autore di un pregevole documentario musicale: "L'anima di un uomo" che viene anche presentato a Cannes nella sezione 'Un certain regard'. Si tratta di un m | |
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