Luogo di nascita: CHAMPIGNY-SUR-MARNE, oggi Val-de-Marne, (Francia)
Luogo di morte: PARIGI (Francia)
BIOGRAFIA
Attore. Suo padre, un pianista francese, muore quando ha appena 13 anni e lui da quel momento usa esclusivamente il cognome di sua madre, una donna di origini irlandesi. Appassionato di musica e teatro, inizia a studiare recitazione con Pierre Renoir ed entra a far parte di una filodrammatica locale. Nel 1946 debutta sul grande schermo con un piccolo ruolo non accreditato in "Turbine d'amore" di Georges Lacombe, con Marlene Dietrich e Jean Gabin, ma il cinema sembra non accorgersi delle sue capacità confinandolo in ruoli da caratterista. L'anno successivo entra a far parte della compagnia Grenier-Hussenot e, affermatosi sulla scena, nel 1952 viene chiamato da Jean Vilar et Gérard Philipe per far parte del Théâtre National Populaire, dove interpreta i più prestigiosi ruoli della sua carriera. Nel 1963, dopo le dimissioni di Vilar, prende il suo posto di direttore del Teatro, carica che ricopre fino al 1972. Nel 1978 viene nominato direttore artistico del Théâtre de l'Oeuvre, dove ha l'occasione di mettere in scena "Aspettando Godot" insieme a Michel Bouquet. Nel frattempo non abbandona il cinema e, tra gli anni Cinquanta e Sessanta, si divide tra Francia e Italia interpretando moltissimi film tra cui "L'inverno ti farà tornare"(1960) di Henri Colpi, per cui riceve una nomination ai BAFTA come migliore attore non protagonista, "Il federale"(1961) di Luciano Salce, "Il disordine" di Franco Brusati e "Le quattro giornate di Napoli"(entrambi del 1962) di Nanni Loy, "La noia"(1963) di Damiano Damiani e "Lo straniero"(1967) di Luchino Visconti. Negli anni Settanta tenta il passaggio dietro la macchina da presa e, dopo un paio di film per la televisione, dirige nel 1989 "La vouivre", tratto dal romanzo omonimo di Marcel Aymé, che viene interpretato da suo figlio Lambert, anche lui attore, nato nel 1958. La sua ultima apparizione sul grande schermo risale al 2008 quando è Henri Lelièvre, l'uomo d'affari rapito da Jacques Mesrine in "Nemico pubblico N. 1 - L'ora della fuga" di Jean-François Richet. Muore all'età di 88 anni.