| TRAMA: In Jugoslavia il comando supremo affida a un valoroso maggiore, il Tigre, il compito di far saltare l'antico ponte che poterebbe consentire a un'armata tedesca, proveniente dalla Grecia, di unirsi alle truppe impegnate nella lotta contro i partigiani. L'impresa è oltremodo rischiosa poiché il ponte è presieduto notte e giorno da un reparto di tedeschi al comando del colonnello von Kelsen e del capitano Hoffmann. Costringendo ad unirsi a lui l'ingegnere che aveva progettato il ponte e che non tollera l'idea di dover collaborare alla sua distruzione, il Tigre s'avvia, con uno sparuto gruppo di partigiani, tra cui l'italiano Zavattoni, verso l'obiettivo. Scampati ad un rastrellamento, durante il quale, però uno di loro muore. Il Tigre e i suoi compagni cadono nelle mani di un ufficiale tedesco, che, dopo averne ordinato la fucilazione, si rivela invece un disertore e si unisce a loro. Proseguendo la marcia i partigiani si rendono ben presto conto che tra loro s'annida un traditore. Ad onta degli sforzi di quest'ultimo per farli cadere nelle mani del nemico, essi riescono a giungere in vista del ponte; ma al momento di prendere l'esplosivo, nascosto in un convento, sono costretti a ritirarsi, per evitare la cattura da parte dei tedeschi che vi si sono annidati, richiamati ancora una volta dal misterioso traditore. Finalmente, il Tigre scopre che costui è proprio l'ufficiale tedesco, che aveva solamente finito di disertare. Dopo averlo ridotto all'impotenza, il maggiore riesce a servirsi di lui e di Hoffmann per far sgombrare il ponte dai soldati e minarlo, ma Zavattoni, chi è toccato quel compito, muore colpito da un tedesco proprio al momento di far saltare le cariche. Allora sotto il fuoco dell'armata tedesca proveniente dalla Grecia e in procinto di attraversare il ponte, proprio il suo costruttore, vinta ogni esitazione, preme il pulsante che provocherà il crollo della sua meravigliosa opera. |
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